P.REFillONE. j
e che sé dijùaìndussria, haura trottato alcun nuouo mo
do ne latte dello edificare, noi mandi più uolonticri ad
esfetto: e,come sé la natura à ciò hftrmgejse, a tuso de
glihuomim nói saccia manifeflo.O quàtosouente auie-
ne,che,quÀtunq; ftamo in altre bisogne occupati, non pò
tiamo però cessare con l'animo da la consideratione de
le sabricbe:e toilo che habbiamo ucduta una altrui sabri
cajncontanente poniamo locchio a le mtsure, ricercati*
do,per quanto l'ingegno nofìro si sende si ui si può ag*
giugnere,scemare, ò mutare alcuna cosa : afsine che ne
douéti quell'opra più uaga;c savz.a essernedimàdati,ne
diamo auisoMase uisarà cosa ben compartita, &à U
suapersettione condotta, chi non ne piglia, mirandola,
sommo dilettole piacerebbe dirò poi quando Ihrchitct
tura à i cittadini,e ne la patria,c suo'ìhabbia non sola*
mente dilettato ma cttàdiofattoeUmàstuardcuolitEt chi
non loda sé mede simo dhaimfatto^suo bello edisicio?
Bt chi parimente non si gloria-dé$e dasc proprie magni
jicamente edisicatetSe tu hissimMto un lieto portico,
& unasabrica,e che Icpormm Wjpnnc,& il tetto hab*
bi ornatamente compiuto, wj/Hukini da bene del loro,
e del tuo commodo jì godQm^piegrano.'Masimamen
te conoseendo egìino,ckc tMo'l frutto de le tue ricchcz-
Ze hai aggiunto à tc,à lasa).niglia,d desccndcnti,ey à la
citta ancchora molto di ua§:ezzd,e di maessà. ìlsepoU
ero di Gioue die primieramente gloria, e fama à hsola
di Candia.L'lsola di Dclo,no tanto per loracolo dkpol
lo ueniua celebrataci battuta inpregio,quàtopcr lafor
nia,c beliczza;e per la marauigliofa fabricadel tipto.
Qiirf«fQ^)o; d'autorità habbia dato lo edificare à lìmpc
"a i rio
e che sé dijùaìndussria, haura trottato alcun nuouo mo
do ne latte dello edificare, noi mandi più uolonticri ad
esfetto: e,come sé la natura à ciò hftrmgejse, a tuso de
glihuomim nói saccia manifeflo.O quàtosouente auie-
ne,che,quÀtunq; ftamo in altre bisogne occupati, non pò
tiamo però cessare con l'animo da la consideratione de
le sabricbe:e toilo che habbiamo ucduta una altrui sabri
cajncontanente poniamo locchio a le mtsure, ricercati*
do,per quanto l'ingegno nofìro si sende si ui si può ag*
giugnere,scemare, ò mutare alcuna cosa : afsine che ne
douéti quell'opra più uaga;c savz.a essernedimàdati,ne
diamo auisoMase uisarà cosa ben compartita, &à U
suapersettione condotta, chi non ne piglia, mirandola,
sommo dilettole piacerebbe dirò poi quando Ihrchitct
tura à i cittadini,e ne la patria,c suo'ìhabbia non sola*
mente dilettato ma cttàdiofattoeUmàstuardcuolitEt chi
non loda sé mede simo dhaimfatto^suo bello edisicio?
Bt chi parimente non si gloria-dé$e dasc proprie magni
jicamente edisicatetSe tu hissimMto un lieto portico,
& unasabrica,e che Icpormm Wjpnnc,& il tetto hab*
bi ornatamente compiuto, wj/Hukini da bene del loro,
e del tuo commodo jì godQm^piegrano.'Masimamen
te conoseendo egìino,ckc tMo'l frutto de le tue ricchcz-
Ze hai aggiunto à tc,à lasa).niglia,d desccndcnti,ey à la
citta ancchora molto di ua§:ezzd,e di maessà. ìlsepoU
ero di Gioue die primieramente gloria, e fama à hsola
di Candia.L'lsola di Dclo,no tanto per loracolo dkpol
lo ueniua celebrataci battuta inpregio,quàtopcr lafor
nia,c beliczza;e per la marauigliofa fabricadel tipto.
Qiirf«fQ^)o; d'autorità habbia dato lo edificare à lìmpc
"a i rio