Alberti, Leon Battista: I Dieci Libri De L'Architettvra Di Leon Battista De Gli Alberti Fiorentino ...: La commodità, l'utilità, la neceßità, e la dignità di tale opera [...] (Vinegia, 1546)

V E L A R C H t T È t 1 V R A
?/ (/«rffr commenda, che in quella opera alcuna òssudìó
pofto hanno, cosìse uisìa alcuna cofa, che de l'artesice
la poca ef}> erìenza mamseili, la lode Z? il nome di lui
fajii oseuro . Etfìueggono troppo bene le uirtu er ui*
tij ne le publicheoperette kquali nonso per qual ragio
ne,piu ageuolmente cièche u'è di uitioso fi manisefla a
gli ochi noftri.che quello,che ornatamente e con mi sura
è condotto a persettione.Et e cosa mirabile onde duen*
ga,che assandoci la tuturd^e dotti cs indotti ne le ar-
ti e ragioni de le cose ciò,che u'è di uitioso ò lodeuole co
prendiamo disubito. Et habbiamo il uedere, più che gli
altri sallimenti à giudicare di queìio uehemente , Onde
auiene che sé cofa alcuna, ne laquale sia alcuna curtez-
za, disfrantaòfopr abbondanza, 6 alquanto diuoto,ò. j
altramente sconcìq,ci fi para dammi, incontanente sìa-
mo commofii,e migliore sórma gli desìderiamo. E perche
qucfto auenga non tutti sanno asignare la ragione, co-
ne che ognuno avermi coté opera doucr ejser ammé
data.Ma con qual ragione scabbia àsar quefeo, no tut^
ti lo potranno far chiaro, perche glie d'huomini sserti
ussicio.Conuienfì a prudente e sauiohuomohauer pri*
ma consideratopuntalmente}e conchiuso ne l'animo il
tutto, decio che nel sare l'opera,oueropoi che è compiti*
ta notigli auenga di dir e.quefeo non uoleuaio. Etèrni
rabil co si quanto grauisimosupplicio de la mal condot*
ta opera ci segua.Verche consuccesso di tempo compren
diamo l'errore,che con poco giuditio e conjideratioiìe ha
ueuamo cominciato. Ondefafi che onero de l'errore in
perpetuo ripentiamole non si annulla b amenda, onero
sé lasabrica ne uiene rouimta, del datino er doppiata
fpesa