LIBRO II, 4>
tendo gli diuideua. E con que&i saceuano che k fronti
de muri moftrajsero di suori larghezza di due piedi,uol
tato uerso dentro il cantone. Onde dueniua che con mi*
"orftefa l'opera più uaga e serma riuseiua. perche ap*
Parendo che nel muro ogni mattone fusse intiero, i can*
toni dentati ne le rotture del muro ligati,V opera faceti
tosermifiima.Non uogliono che satti i quadretti di fu*
''ito ne la sornace si mettano non essendo bensecchi, il
che no sifa in meno di due anni,e meglio à l'ombra che
«Isole.Uabbiamo sorsè di quesìi parlato assaire non sar
sé uuoi aggiugnerui,che parue à gli antichi À fare i mat
to'ù la terra Samid.l'Aretina e la Modonese ejser otti*
toa.in Spagna quella di Sagonto.ln Asta quella di Ver*
tanto.Quantunque io di breuitasìa uago, pure non td*
Ccrò,chc quello che de mattoni è detto,ne le tegole coppi
e cannoni, & in ogni opera di terra douerjì osserua*
*e. Gabbiamo detto de Idpietra ,segue che de la calce
Parliamo,
**e la calce e del gejso la ndtuu, Vuso e generationititt
che si conuengono e sono difserenti, ej" di*
tre cose memorcuoli. Cap.n.
D Usìma Catone Censorino la cdlce di uarie pietre, e
*JjqueUd che di selice sasii al tutto,come inutile dàna.
^sare la calce è utile ogni pietra secca,dehùmori pur*
Z^ta ey frale ,laqual non habbia in sé cosd alcuna ,che
*"-suoco debbd uenirxofumata,comcsono Tofo, e quel
e chesono d'attorno Roma nel terreno Fiderute,<cr Al
b«*o,sono rofigne' e pattidc. Dcbbc la calce lodata esser
s i il terzo
tendo gli diuideua. E con que&i saceuano che k fronti
de muri moftrajsero di suori larghezza di due piedi,uol
tato uerso dentro il cantone. Onde dueniua che con mi*
"orftefa l'opera più uaga e serma riuseiua. perche ap*
Parendo che nel muro ogni mattone fusse intiero, i can*
toni dentati ne le rotture del muro ligati,V opera faceti
tosermifiima.Non uogliono che satti i quadretti di fu*
''ito ne la sornace si mettano non essendo bensecchi, il
che no sifa in meno di due anni,e meglio à l'ombra che
«Isole.Uabbiamo sorsè di quesìi parlato assaire non sar
sé uuoi aggiugnerui,che parue à gli antichi À fare i mat
to'ù la terra Samid.l'Aretina e la Modonese ejser otti*
toa.in Spagna quella di Sagonto.ln Asta quella di Ver*
tanto.Quantunque io di breuitasìa uago, pure non td*
Ccrò,chc quello che de mattoni è detto,ne le tegole coppi
e cannoni, & in ogni opera di terra douerjì osserua*
*e. Gabbiamo detto de Idpietra ,segue che de la calce
Parliamo,
**e la calce e del gejso la ndtuu, Vuso e generationititt
che si conuengono e sono difserenti, ej" di*
tre cose memorcuoli. Cap.n.
D Usìma Catone Censorino la cdlce di uarie pietre, e
*JjqueUd che di selice sasii al tutto,come inutile dàna.
^sare la calce è utile ogni pietra secca,dehùmori pur*
Z^ta ey frale ,laqual non habbia in sé cosd alcuna ,che
*"-suoco debbd uenirxofumata,comcsono Tofo, e quel
e chesono d'attorno Roma nel terreno Fiderute,<cr Al
b«*o,sono rofigne' e pattidc. Dcbbc la calce lodata esser
s i il terzo