DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.1427#0142
Il B R O III. ■ 6l
di legno ì quali non sono per mio auìso di quelli di serro
peggiori.gii orpesi di serro b otthone di qua,e di la con
piombo si sermano,quelli di legno per la ho forma fono
ben fermio si fanno in guisa,che per similitudinc, code
di rondena li chiamano . Mettanjì gli arpefi in modo
che'lftillar de le pioggie non penetri a guaftarlì. Giudì-
eanosi quelli di otthone esser pm dureuolise la trentcsi-
tórf parte diftagnose gli mescola,meno da la rugtnc sa*
r<Lnno ofjcfì ugnendoli co bitumine onero oglio.Voglio*
no che^l serro con cerufa ,g?Jso,c liquida pece tempera*
fojMctt satta rnginc.Gli apcjì di legno con pura cera ò
Morchia unti,non marciscono . lo ueggo che infuso assai
piombo a li capi de gli arpcjì.Ja pietra s è aperta di sot
to-Troucrainc gli antichi edifìcij muri sòkmcnte de rot
til>ntedisicati fcrmisi'imi. Quefn come quelli di'terra sati
nosi, come l africa e la Spagna ufaua,pojìoui da due la
^spondedi tauole b gratici,che gli fiano per sciìegno,
'i'io che topcrachc era bagnata s" induri.£&a gli è que*
Ih disserenza, che quiui l'infondono come una liquida
c<àcejn terra con l'acqua intenerita,^' còl batterla sat
f" tenace,con i piedi la calpestano,e conjlanghe la foia*
"<mo.Quìui etiàdio ogni tre piedi mettono per legatu?
v* pietre alquanto maggiori-foecialméte intiere,^ an-
C'K. rottejna che habbiano cantoni,per che la pietra roto
^'quantunque ella sa ccti'ro le ingiurie sorte, sé non e
^ ogni pdrte sortisicatalo sarà ferma. Spargono nelle
,n>'e a Africa nel luto de i pareti gionco di mare, opera
n sero mirabile,che da uenti e pioggie non ideile corrot
^ A tempi di Vlinio le torri e le uedette ne i moti si uè
'teano da Annibale fabricate di tcrra.Tacciamo le croslc
d'ieratici
di legno ì quali non sono per mio auìso di quelli di serro
peggiori.gii orpesi di serro b otthone di qua,e di la con
piombo si sermano,quelli di legno per la ho forma fono
ben fermio si fanno in guisa,che per similitudinc, code
di rondena li chiamano . Mettanjì gli arpefi in modo
che'lftillar de le pioggie non penetri a guaftarlì. Giudì-
eanosi quelli di otthone esser pm dureuolise la trentcsi-
tórf parte diftagnose gli mescola,meno da la rugtnc sa*
r<Lnno ofjcfì ugnendoli co bitumine onero oglio.Voglio*
no che^l serro con cerufa ,g?Jso,c liquida pece tempera*
fojMctt satta rnginc.Gli apcjì di legno con pura cera ò
Morchia unti,non marciscono . lo ueggo che infuso assai
piombo a li capi de gli arpcjì.Ja pietra s è aperta di sot
to-Troucrainc gli antichi edifìcij muri sòkmcnte de rot
til>ntedisicati fcrmisi'imi. Quefn come quelli di'terra sati
nosi, come l africa e la Spagna ufaua,pojìoui da due la
^spondedi tauole b gratici,che gli fiano per sciìegno,
'i'io che topcrachc era bagnata s" induri.£&a gli è que*
Ih disserenza, che quiui l'infondono come una liquida
c<àcejn terra con l'acqua intenerita,^' còl batterla sat
f" tenace,con i piedi la calpestano,e conjlanghe la foia*
"<mo.Quìui etiàdio ogni tre piedi mettono per legatu?
v* pietre alquanto maggiori-foecialméte intiere,^ an-
C'K. rottejna che habbiano cantoni,per che la pietra roto
^'quantunque ella sa ccti'ro le ingiurie sorte, sé non e
^ ogni pdrte sortisicatalo sarà ferma. Spargono nelle
,n>'e a Africa nel luto de i pareti gionco di mare, opera
n sero mirabile,che da uenti e pioggie non ideile corrot
^ A tempi di Vlinio le torri e le uedette ne i moti si uè
'teano da Annibale fabricate di tcrra.Tacciamo le croslc
d'ieratici