DB l.' ARCHI TETTVRA
nacosa in quetli,che egli non lodaua,per che con le beh
lefiime ragioni di bellezza non si confiamo.eh à quel*
li hauesse aggiunto gli ornamenti colorando, ò cuopren*
Che cosa do le parti brutte pettinandole sacendo pulite le più M*
è beUez= ghe partijmenqharrebbeno offeso, e le parti amene pi*
Za. diletto porgerebbono.Sarà l ornamento unadiutrice Iti*
ce:& un compimento di bellezza. Per queftopenfo eh
fia titanifero, la bellezza ejsere cosa innata ejsiarfa ni
corpo, ma l'ornamento di cosa, finta e trouata più totlo,
che di naturale hauerforma.Torno àfeguire il parlai
Chi edisicano,acciòche lesue opere siano commenda
come debbe ad ogni sauio piacere, debbono da certa r&
gione uenir mosii. Et è cosa artefìciosa operare con ri*.
gione.E chi affermerà, che fi pofA fabricare operagli
fta e lodatascnza artisiciotbJscndo poi quella parte à ,
ca la bellezza, & gli ornamenti la principale di tu$(
harrà ella neramente.alcuna certa e colante ragione^
drteja quale chi Jsire zzerà , ne farà tenuto feiocco-^
nonpiaceno à molti quesee ragioni, dicendo cjuefia ejr,
una uaga openione, con la quale de la bellezza d'ognl
edisicio giudichiamo^ che la forma secodo la u&rietà dt
gli edisicatori è uaria,ne fiotto precetti d'arte comprar
daesio è comune uitio dignoranza>negare che sia qM\
losche tu nonfai.Varìnichesilieui uia un tale errore,"0
già ch'io uoglia, che si ricerchi più à dentro, quéi prt'K
cipij hebbero le arti,con qual ragione siano riufeitef *
quali nodr unenti accreseiute. Nora è suor diproposiio «
re il padre de le arti esser ssato il caso, er il considerà'
il nutritore l'ufoj lcjperienza,e con la cognitionef >"rf'
gioncuole conserire gli auenimenti esser creseiuti ■ co<
' ' ' AtrL
Set,
4
nacosa in quetli,che egli non lodaua,per che con le beh
lefiime ragioni di bellezza non si confiamo.eh à quel*
li hauesse aggiunto gli ornamenti colorando, ò cuopren*
Che cosa do le parti brutte pettinandole sacendo pulite le più M*
è beUez= ghe partijmenqharrebbeno offeso, e le parti amene pi*
Za. diletto porgerebbono.Sarà l ornamento unadiutrice Iti*
ce:& un compimento di bellezza. Per queftopenfo eh
fia titanifero, la bellezza ejsere cosa innata ejsiarfa ni
corpo, ma l'ornamento di cosa, finta e trouata più totlo,
che di naturale hauerforma.Torno àfeguire il parlai
Chi edisicano,acciòche lesue opere siano commenda
come debbe ad ogni sauio piacere, debbono da certa r&
gione uenir mosii. Et è cosa artefìciosa operare con ri*.
gione.E chi affermerà, che fi pofA fabricare operagli
fta e lodatascnza artisiciotbJscndo poi quella parte à ,
ca la bellezza, & gli ornamenti la principale di tu$(
harrà ella neramente.alcuna certa e colante ragione^
drteja quale chi Jsire zzerà , ne farà tenuto feiocco-^
nonpiaceno à molti quesee ragioni, dicendo cjuefia ejr,
una uaga openione, con la quale de la bellezza d'ognl
edisicio giudichiamo^ che la forma secodo la u&rietà dt
gli edisicatori è uaria,ne fiotto precetti d'arte comprar
daesio è comune uitio dignoranza>negare che sia qM\
losche tu nonfai.Varìnichesilieui uia un tale errore,"0
già ch'io uoglia, che si ricerchi più à dentro, quéi prt'K
cipij hebbero le arti,con qual ragione siano riufeitef *
quali nodr unenti accreseiute. Nora è suor diproposiio «
re il padre de le arti esser ssato il caso, er il considerà'
il nutritore l'ufoj lcjperienza,e con la cognitionef >"rf'
gioncuole conserire gli auenimenti esser creseiuti ■ co<
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