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https://doi.org/10.11588/diglit.1427#0299
DE LA R C HI IBTTVB A
pò dopo il diluuio.Ma in uero di.fi per decoro & <tnte<t
nita à le atti, luogo piano cr aperto, ìi i camelli piato
sio arduo e difficile da montare.Vorrei tuttauia ebesufe
sé in quefie una permuUtione, che i luoghi piani si U*
uassero alquanto,come a picciolo celle per la monditit>
e che i montuost occupassero un piano uguale per il coìtt
modo de le uie e degli edisici/.Paruè che Cicerone pre*
Capita, ponejje Qapua à Koma,pcrche non erafojpefa ne cotti,
ne da uaUi interrottajnassiaciosa C uguale. Non notti
Alcsiàdro Rlefiàèo edisicare citta in Faro ]so'a,luogo m ucrof°r
te e commodo,comprendendo che non sarebbe molto ^
"La copia pia.No mi pare di tacere che la copia de cittadini è de*
decittadi gno ornamento de la citta.Leggiamoche Tigrano b^c
ni e l'or do edisicato Tigrano certa citta, cofìrinse grandisi"'0
namento numero ethuomini da bene e nobili^che ui concorrcjfo'0'
de la cit fatto un'editto, che le cofe non portate in quella cittt»
ta. fuss ero consiscate. Faranno il m edesìmo i uicini, & altft
sìrxnìcrc genti,otte sapranno di uiucre sinamente,in &
licie,tr.i huomini da bene e coturnati. Ma ornerà f0^
inamente la citta il/ito,il tratto le consormità e cottoti
tioni de le uic,dclforo,e degli altri luoghi in cotall^*
si,chesiano tutte le cose dijs>o{tc,& apparecchiate r
condo tufo e dignità di ciaseuna, perche leuato ui* l'oP
dine,non ni sura cofa alcuna commoda. ò grata ò rag'P
Platone. dcuolc.Dicca Platone chcdoueala bene c?Rumatiù
ordinata citta uictare per legge,che nonsussero port*
in quella le delitie de leflraniere nationi,e che ninno e
tadino,che hauesse più danni quaranta andasse in Pcr .
grinaggio.E che iforefliert uenuti ne la citta per <$$.
Ilare uerth,poi chesujfeno bene ammaccati, rìW0®'
r
pò dopo il diluuio.Ma in uero di.fi per decoro & <tnte<t
nita à le atti, luogo piano cr aperto, ìi i camelli piato
sio arduo e difficile da montare.Vorrei tuttauia ebesufe
sé in quefie una permuUtione, che i luoghi piani si U*
uassero alquanto,come a picciolo celle per la monditit>
e che i montuost occupassero un piano uguale per il coìtt
modo de le uie e degli edisici/.Paruè che Cicerone pre*
Capita, ponejje Qapua à Koma,pcrche non erafojpefa ne cotti,
ne da uaUi interrottajnassiaciosa C uguale. Non notti
Alcsiàdro Rlefiàèo edisicare citta in Faro ]so'a,luogo m ucrof°r
te e commodo,comprendendo che non sarebbe molto ^
"La copia pia.No mi pare di tacere che la copia de cittadini è de*
decittadi gno ornamento de la citta.Leggiamoche Tigrano b^c
ni e l'or do edisicato Tigrano certa citta, cofìrinse grandisi"'0
namento numero ethuomini da bene e nobili^che ui concorrcjfo'0'
de la cit fatto un'editto, che le cofe non portate in quella cittt»
ta. fuss ero consiscate. Faranno il m edesìmo i uicini, & altft
sìrxnìcrc genti,otte sapranno di uiucre sinamente,in &
licie,tr.i huomini da bene e coturnati. Ma ornerà f0^
inamente la citta il/ito,il tratto le consormità e cottoti
tioni de le uic,dclforo,e degli altri luoghi in cotall^*
si,chesiano tutte le cose dijs>o{tc,& apparecchiate r
condo tufo e dignità di ciaseuna, perche leuato ui* l'oP
dine,non ni sura cofa alcuna commoda. ò grata ò rag'P
Platone. dcuolc.Dicca Platone chcdoueala bene c?Rumatiù
ordinata citta uictare per legge,che nonsussero port*
in quella le delitie de leflraniere nationi,e che ninno e
tadino,che hauesse più danni quaranta andasse in Pcr .
grinaggio.E che iforefliert uenuti ne la citta per <$$.
Ilare uerth,poi chesujfeno bene ammaccati, rìW0®'
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