X I B R O X. 239
elinatól luto tiggiermente,k onde no si rompono intel
guisa,per ciò nonsicommuoue tanto il mare, per chess
tòlgono le onde insejlesse co minor empitole sé alquan
fo harem, è commojsa ,poi che l'ha portata alquanto,U
Mòia nel luogo piti quieto, per il che ueggiamo tai litti
# di in dìjlendersi nel mare. Ma quando Imare truoua
un capo di.monte,e chesegua una piegata linea a formi
di golfo ò di arconcorre iui impetuosamente lungo al lit-
Kesì riuolta in seslesso. Et indi auiene che in luoghi su
KM cauafi di puffo in passò uicino al litto,e fannoss lun*
%hi canali. Altri dicono che! mare da sé sieJsoJ}>ira,e ré*
spka:e notarono che Ihuomo non mai Jpira suori la ui-
Kse non partendoli il caldo, quasì che ci dia da sé que-
fì argoménto,per che la ulta dethuomosi rajsomiglia al
lUnto con tanima., e cól muouimcnto del mar e.Ma di
?«e&> parleremo altroue.Bt è manifejlo che gli aumen-
tl e mutamenti del mare fi sanno in diuerse partili ma*
Yt di Negroponte sei siate al giorno si muta. A Cofknti-
n°poh non jìmuta sé non correndo per lo Fonto. In prò
pontideil mare disua natura gitta al litio tutto ciò che
ulportano isiumi-Per che tutte le cose che sono dal muo
amento trauagliate,quado truouauo sìanza cheta, si ser
Mano ■. Ma uedendo ne i litti per lo più sibbia, ò pietre
gittate àia riua, piacimi di narrare quello che truouo
seritto appo silososi. Babbiamo detto altroue che lasab
°i*fujSi4i loto rìjlretto dal Sole esesso dal caldo in cor
Pl minuti .Vogliono che le pietre si generino da l'acqua
del mar e.E che l'acqua co'l Sole, e co'l muouimentose ri
lc<tldi,e si secchi laonde fi rassidi, essendo consumate le
Parti piu leggiere, e che uengono 4 tale grossezz*, che
^betandojì il mare fanno una gusaa mucosa, la quale
rompendoli
elinatól luto tiggiermente,k onde no si rompono intel
guisa,per ciò nonsicommuoue tanto il mare, per chess
tòlgono le onde insejlesse co minor empitole sé alquan
fo harem, è commojsa ,poi che l'ha portata alquanto,U
Mòia nel luogo piti quieto, per il che ueggiamo tai litti
# di in dìjlendersi nel mare. Ma quando Imare truoua
un capo di.monte,e chesegua una piegata linea a formi
di golfo ò di arconcorre iui impetuosamente lungo al lit-
Kesì riuolta in seslesso. Et indi auiene che in luoghi su
KM cauafi di puffo in passò uicino al litto,e fannoss lun*
%hi canali. Altri dicono che! mare da sé sieJsoJ}>ira,e ré*
spka:e notarono che Ihuomo non mai Jpira suori la ui-
Kse non partendoli il caldo, quasì che ci dia da sé que-
fì argoménto,per che la ulta dethuomosi rajsomiglia al
lUnto con tanima., e cól muouimcnto del mar e.Ma di
?«e&> parleremo altroue.Bt è manifejlo che gli aumen-
tl e mutamenti del mare fi sanno in diuerse partili ma*
Yt di Negroponte sei siate al giorno si muta. A Cofknti-
n°poh non jìmuta sé non correndo per lo Fonto. In prò
pontideil mare disua natura gitta al litio tutto ciò che
ulportano isiumi-Per che tutte le cose che sono dal muo
amento trauagliate,quado truouauo sìanza cheta, si ser
Mano ■. Ma uedendo ne i litti per lo più sibbia, ò pietre
gittate àia riua, piacimi di narrare quello che truouo
seritto appo silososi. Babbiamo detto altroue che lasab
°i*fujSi4i loto rìjlretto dal Sole esesso dal caldo in cor
Pl minuti .Vogliono che le pietre si generino da l'acqua
del mar e.E che l'acqua co'l Sole, e co'l muouimentose ri
lc<tldi,e si secchi laonde fi rassidi, essendo consumate le
Parti piu leggiere, e che uengono 4 tale grossezz*, che
^betandojì il mare fanno una gusaa mucosa, la quale
rompendoli