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Alberti, Leon Battista; Bartoli, Cosimo [Übers.]
Della architettura, della pittura e della statua — Bologna, 1782

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https://doi.org/10.11588/diglit.1558#0010
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VITA

vo tempio e hoggi si vede: il quale è tutto di terra cotta in forma
di Croce , con una volta sòla che forma la parte inferiore di quella
sovraposta al corpo maggiore de la chiesa, lungo braccia 104., e
largo braccia 40. senza catena alcuna di ferro, o legno che lo sosten-
ti, & è tutto d'opera composìta, con tre capelle grandi per ogni par-
te, & altrettante picciole. Nelle braccia de la croce vi sono due ca-
pelle per ciaseuno opposte l'una all'altra. Il mezzo poi del quadra-
to, dove si deve fabnear la cupola, è largo braccia predo a quaran-
ta . Oltre il quadrato de la cupola vi è il coro di forma ovale, lun-
go braccia 5 2., e largo quanto è il corpo de la chiesa , il quale con
il predetto quadro fu l'anno del Salvatore 1600. fornito fino alli ul-
timi corniciamenti, conforme al modello antico dell' Alberti, La fac-
ciata è compartita in tre porte , la maggior de le quali eh' è nel mez-
zo , è ornata di marmi bianchi, con fogliami bellissimi diligentemente
intagliati, e le portelle da i lati sono di marmi bigi, lavorati anch'
elsi. Chi volesse vedere ogni cosa più particolarmente desentta legga
Donesmondi nel libro sesto dell' iltoria ecclesiastica di Mantova, dal
quale habbiamo cavato quanto si è accennato di sopra. Mario Equi-
cola nella istoria Mantovana e' insegna eh' il medesìmo Alberti nell'
istelsa città diede principio alla chiesa di S. Sebastiano . Hebbe per aiu-
tante , e fedele esecutore de' suoi disegni a Mantova un Luca Fioren-
tino, il quale haveva già lavorato per lui a Fiorenza nella fabrica del
coro dell' Annunciata,
Ma sé Roma, Rimino, e Mantova debbono molto all' industria,
di Leonbatista , non meno si sente obligata la sua patria alla sua virtù,
havendo egli assai contribuito alla sua bellezza. Fu ordinata in Fioren-
za col suo disegno la facciata della chiesa di S. Maria novella , e con
vago mescolamento di marmi neri, e bianchi artisiciosamente orna-
ta , e corrispondente alla grandezza di tutto il corpo dell' edificio.
A Cosimo Rucellai diede il disegno del palazzo eh' egli fece fare
nella strada che si chiama La vigna, e nella Chiesa di S, Brancacio
si vede una capella di sua inventione. Fece egli molte altre cose,
che per brevità si tralasciano. Lasciò pochissime opere di pittura.
Paolo Giovio, che compose suo elogio, e gli diede loco fra gli il-
lusori letterati, loda il ritratto eh' egli fece di sé medesìmo : il qua-
le nel tempo che Vasari scrisse, si ritrovava in casa di Palla Rucellai,
con altre Pitture del medesìmo Alberti.
Si vede dunque da quanto habbiamo scritto di sopra, che per
lo studio de le lettere, e per la cognitione del disegno, Leonba-
tista Alberti si può con ottima ragione registrar fra gli huomini fa-
moli dell' una, e dell' altra profelsione. Anzi per maritarle più inet-
tamente insieme, volse eh' 1 diseorsi dell' una servilsero ad illustrar
le operationi dell' altra, facendo parlar quelle arti che per lo passato
erano restate quasi mutole, lasciandone i precetti con bellisTimo stile
ferie-
 
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