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Alberti, Leon Battista; Bartoli, Cosimo [Transl.]
Della architettura, della pittura e della statua — Bologna, 1782

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https://doi.org/10.11588/diglit.1558#0052
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S-
I
I


DELLA ARCHITETTURA
mili. Et Copra tutto giudico che e' sia da eleggere Maestri, che Tappino, che non
sieno leggieri, né inconstanti ; a quali tu habbi a dare in commeHìone & a rac-
comandare che ti faccino iubito il bene disegnato edificio, & che lo conducili-
no dandoli perfettione con prestezza. Et nello approvare tutte quelle cose , ti
gioverà argomentare, & conietturare dalle altre opere più vicine che sono in
eilere, mediante le quali, avertito, ti delibererai di ciò che tu habbi a fare
nel caso tuo. Percioche notando tu in quelli, le Iodi, & i difetti, potrai
pensare che nell' opera tua vi pollino accadere cose surali . Nerone Imperatore
havendo diiegnato di dedicare in Roma una statua grandittìma in onore del
Sole di settanta braccia, mediante la quale egli superalse la grandezza, & la
magnificcntia delli iuoi partati, secondo che scrive Plinio, volle prima che egli
allogalse tal opera a Zenodoro in quei tempi celebrato, & eccellente Scultore,
vedere quanto ei valesTe , & Capette, in fare tali opere, il quale in Onvernia
di Francia riaveva fatto un Cololso di peso maraviglioso. Et cosi deliberate
quelle cose pattiamo alle altre . Noi veramente nel trattare quello che Ila com-
modo alle opere delli edificii, ridiremo quelle cose, che ci hanno insegnate i
nollri più dotti antichi , & massimo Teofrasto, Aristotile, Catone, Varrone,
Plinio, & Virgilio; percioche per una lunga ottervatione, molto più che per
alcune arti d' ingegno, si conoseono, accioch' elle si piglino da coloro, che
con sonimi diligentia l'hanno osservate. Seguiteremo adunque raccogliendo quel-
le cose, le quali gli approvatissimi antichi in piu & vatii luoghi trattarono, &
aggiugneremoci ancora , si come è il nostro solito , quelle che dalle opere de
nollri maggiori, & dalli avertimene delli huomini esercitatissimi, haremo aver-
tite, sé alcune ce ne saranno, le quali in parte alcuna conferiseano alle co-
se , che dire si debbono . Et io certo credo che e' si farà molto bene , sé se-
guendo essa natura delle cose, comincieremo da quelle stelse cose, le quali fu-
rono primieramente usurpatesi da gli huomini, per servirsene a quella arte del-
lo edificare; che furono, sé noi non ci inganniamo, gli Arbori da tagliarsi , &
i Legnami delle Selve ; ancor che appretto de gli autori io truovo alcuni, che
sopra di ciò sono di varii pareri. Alcuni dicono che gli huomini da principio
habitarono nelle spelonche, & che etti , & i bestiami loro furono ch'fesi da
una medesima copertura , & per ciò credono quel che dice Plinio , che Gellio
Tallio folle il primo, che ad imitatione della natura, lì facelse uno edificio
di loto . Diodoro dice che Vetta figliuola di Saturno, fu la prima , che truo-
vo le case da habitare. Eusebio Pamphilo eccellente investigatore delle cose an-
tiche , da tellimonii de pattati, dice che i Nipoti di Protogene, furono i pri-
mi che pensarono di far le case a gli huomini , le quali si tesiessero di foglie
di canne, & di giunchi. Ma torniamo noi al nostro proposito. Gli antichi
adunque, & prima Teofrasto, dice che gli Arbori si debbono tagliare, &
massimo lo Abeto, la Picea, & il Pino, iubito che eglino han cominciato a
mandar fuori, & spuntare certe vermene ; accioche per la sopra abbondanza
dello humore tu possì levarne piu facilmente la seorza . Ma che e* sono alcuni
Alberi, come lo Acero, lo Olmo, il Frassino , il Tiglio, che tagliati dopo
la Vendemmia, saranno piu commodi: & sé le Roveri si tagliano di State, di-
cono che si intarlano; ma sé si tagliano di Verno, non pigliano diffetto alcu-
no , né si aprono. Et faccia a noltro proposito , che eglino avertirono che i
Legnami, che si tagliavano nello Inverno , mentre tirava Tramontana , ancora
che dittero verdi, ardevano benissìmo, & quasi lenza fumo; la qual cola di
mànifesto inditio, che e' son sugosi di humore non crudo , ma digello. A Vi-
truvio piacque che i legnami si tagliassero dal principiò dello Autunno, inlino
a tanto che non cominciava a tirare Zeffiro . Et Esiodo dice che quando il So-
le con maggiore impeto pende sopra del capo nollro, & gli huomini diventano
di colore piu bronzino, che allora si faccia la ricolta; ma quando a gli Arbo'i
calcano le foglie allora si tagliano i Legnami. Catone modera tutta la cola in
que-
 
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