DOI Seite / Zitierlink:
https://doi.org/10.11588/diglit.1558#0074
5*
DELLA ARCHITETTURA
tutto quello, che si ha a misurare , io riduco a questc due linee : tutte le cose
ne succedono bcnissimo. Sonvi pronte le linee cquididanti, colgonsi giustissime le
cantonate, corrispondono le parti alle parti , & si conformano commodamente.
Ma sé per aventura scadesse che per edervi interposte mura di edificii vecchi"
tu non potelsi con il raggio della veduta espeditamente notare il punto, o la
sedia da porre la cantonara , tu hai a tirare linee equididanti dalla parte, che
più spedita , & libera ti si mostra. Di qui segnato il punto della intersecatione,
con il tirare & del Diametro , & dello Gnomone , & con il tirare ancora al-
tre linee equididanti, aggiungatele con la squadra, otterremo benissimo il desi.
derio nostro , & sarà cosa commodissima terminare con una linea i raggi della
veduta, ne luoghi, che sopravanzano, accioche di quivi piombatovi con il fi-
lo, si possa pigliare la dirittura , & procedere più innanzi. Disegnate le diritture,
& le cantonate delle folle, bisognarebbe haver ne gli occhi una forza , o ve-
duta tanto acuta, come favoleggiando dicono, che in quelli tempi ha uno certo
Spagnuolo, che discerne le intime vene delle acque che vanno sotto la terra,
non altrimenti che sé egli le vederle correre allo scoperto. Tante cole non co-
nosciute accaggiono sotto la terra , alle quali tu non puoi sicuramente dare a
reggere il pelo, & la spesa delli edificii. Et certamente e' bisogna si in tut-
to lo edificio si principalmente ancora in elsi fondamenti, non si fare besfe di
cosa alcuna, nella quale si possa desiderare la ragione, & la diligenza di uno
accurato , & circunspetto edificatore : Percioche sé pure nelle altre cose si sarà
fatto alcuno errore , nuoce manco, & più facilmente vi si rimedia , & si può
più commodamente comportare, che ne fondamenti, ne quali non si debbe am-
mettere seusa alcuna de gli errori . Ma gli antichi usavano dire : cava con buona
ventura i fondamenti insino a tanto che tu truovi il terreno sodo, imperoche
la terra ha sotto filoni doppi, & di più sorti : alcuni sono sabbionosi , alcuni
renosi , & alcuni sassosi, & simili : sotto i quali con ordine vario, & incerto, si
truova uno pancone serrato, & spesib, gagliardissìmo a reggere gli edificii. 11
quale ancora elso è certamente vario , né simile punto in alcuna cosa , alle al-
tre cose del suo genere ; perche altrove è durilsimo , & quasi inespugnabile dal
ferro; altrove è più grasso; altrove più nero, altrove più bianco; Il quale da più
è tenuto il più debole di tutti gli altri : altrove tiene di Creta, altrove di Tu-
fo , altrove di certa sorte di Arzilla, mescolata con ghiaia : de' quali non sé ne
può dare alcuno altro più certo giudicio, che queito solo, cioè che si ten-
ga per migliore quello, che difficilmente sia offeso dal ferro , & che m ella vi
dell' acqua, non si risolva; Et per questa cagione, non pensano che si possa
havere saldezza alcuna di terreno migliore, né più certa, o stabile che quel-
la , che si truova nelle viseere della terra, sotto al naseere delle acque. Ma
noi pensiamo, che e' sia da consigliarsi con i dotti, & saputi paesani, &
circunvicini Architettori. I quali certo & con lo esempio delli edificii anti-
chi , & per essier soliti di collocare ogni giorno bene simili edificii han-
no potuto facilmente comprendere, qual sia il terreno della regione, &
quanto badante a reggere il peso . A tentare, & a cognoseere la fermezza del
terreno, ci son quelli inditii , cioè che dove tu voltolerai per il terreno
alcuna cosa grave, o la lascerai da alto cadere in terra , & non vi tremerà
sotto il luogo , o non vi si dimenerà 1' acqua menavi in un catino , non sarà
maraviglia , sé in quello luogo ci prometteremo la saldezza , & la fermezza
del terreno. Nientedimanco tu non lo troverai sempre sodo in ogni luogo,
ma riseontrerai in una regione, come è predò ad Adria, & predo a Venetia,
dove tu non troverai il più delle volte niente altro 3 che sango sciolto pe-
lliccio, & ammaliatovi sotto.
Che
DELLA ARCHITETTURA
tutto quello, che si ha a misurare , io riduco a questc due linee : tutte le cose
ne succedono bcnissimo. Sonvi pronte le linee cquididanti, colgonsi giustissime le
cantonate, corrispondono le parti alle parti , & si conformano commodamente.
Ma sé per aventura scadesse che per edervi interposte mura di edificii vecchi"
tu non potelsi con il raggio della veduta espeditamente notare il punto, o la
sedia da porre la cantonara , tu hai a tirare linee equididanti dalla parte, che
più spedita , & libera ti si mostra. Di qui segnato il punto della intersecatione,
con il tirare & del Diametro , & dello Gnomone , & con il tirare ancora al-
tre linee equididanti, aggiungatele con la squadra, otterremo benissimo il desi.
derio nostro , & sarà cosa commodissima terminare con una linea i raggi della
veduta, ne luoghi, che sopravanzano, accioche di quivi piombatovi con il fi-
lo, si possa pigliare la dirittura , & procedere più innanzi. Disegnate le diritture,
& le cantonate delle folle, bisognarebbe haver ne gli occhi una forza , o ve-
duta tanto acuta, come favoleggiando dicono, che in quelli tempi ha uno certo
Spagnuolo, che discerne le intime vene delle acque che vanno sotto la terra,
non altrimenti che sé egli le vederle correre allo scoperto. Tante cole non co-
nosciute accaggiono sotto la terra , alle quali tu non puoi sicuramente dare a
reggere il pelo, & la spesa delli edificii. Et certamente e' bisogna si in tut-
to lo edificio si principalmente ancora in elsi fondamenti, non si fare besfe di
cosa alcuna, nella quale si possa desiderare la ragione, & la diligenza di uno
accurato , & circunspetto edificatore : Percioche sé pure nelle altre cose si sarà
fatto alcuno errore , nuoce manco, & più facilmente vi si rimedia , & si può
più commodamente comportare, che ne fondamenti, ne quali non si debbe am-
mettere seusa alcuna de gli errori . Ma gli antichi usavano dire : cava con buona
ventura i fondamenti insino a tanto che tu truovi il terreno sodo, imperoche
la terra ha sotto filoni doppi, & di più sorti : alcuni sono sabbionosi , alcuni
renosi , & alcuni sassosi, & simili : sotto i quali con ordine vario, & incerto, si
truova uno pancone serrato, & spesib, gagliardissìmo a reggere gli edificii. 11
quale ancora elso è certamente vario , né simile punto in alcuna cosa , alle al-
tre cose del suo genere ; perche altrove è durilsimo , & quasi inespugnabile dal
ferro; altrove è più grasso; altrove più nero, altrove più bianco; Il quale da più
è tenuto il più debole di tutti gli altri : altrove tiene di Creta, altrove di Tu-
fo , altrove di certa sorte di Arzilla, mescolata con ghiaia : de' quali non sé ne
può dare alcuno altro più certo giudicio, che queito solo, cioè che si ten-
ga per migliore quello, che difficilmente sia offeso dal ferro , & che m ella vi
dell' acqua, non si risolva; Et per questa cagione, non pensano che si possa
havere saldezza alcuna di terreno migliore, né più certa, o stabile che quel-
la , che si truova nelle viseere della terra, sotto al naseere delle acque. Ma
noi pensiamo, che e' sia da consigliarsi con i dotti, & saputi paesani, &
circunvicini Architettori. I quali certo & con lo esempio delli edificii anti-
chi , & per essier soliti di collocare ogni giorno bene simili edificii han-
no potuto facilmente comprendere, qual sia il terreno della regione, &
quanto badante a reggere il peso . A tentare, & a cognoseere la fermezza del
terreno, ci son quelli inditii , cioè che dove tu voltolerai per il terreno
alcuna cosa grave, o la lascerai da alto cadere in terra , & non vi tremerà
sotto il luogo , o non vi si dimenerà 1' acqua menavi in un catino , non sarà
maraviglia , sé in quello luogo ci prometteremo la saldezza , & la fermezza
del terreno. Nientedimanco tu non lo troverai sempre sodo in ogni luogo,
ma riseontrerai in una regione, come è predò ad Adria, & predo a Venetia,
dove tu non troverai il più delle volte niente altro 3 che sango sciolto pe-
lliccio, & ammaliatovi sotto.
Che