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Alberti, Leon Battista; Bartoli, Cosimo [Übers.]
Della architettura, della pittura e della statua — Bologna, 1782

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https://doi.org/10.11588/diglit.1558#0119
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LIBRO QUARTO. g7
trandosi 1'un ne l'altro, pattare facilmente senza alcuno impedimento: Et sé le
saranno tanto alte, che accollatevi le leale, non vi si polla làlire, & sé le si
faranno con la calcina, & con il murare tanto sode , che le non cedino a gli
arieti, & a le macchine. Le macchine certamente sono di due sorti; una è
quella, con la quale percotendo , & battendo si gettano a terra le muraglie.
L' altra è quella , mediante la quale accofiandosi a le mura , le si (calzano lot-
to , & si rovinano. Provederassi a l'una, & a Y altra in gran parte , non tan-
to con un muro, quanto con una fotta. Conciona che in quello luogo non
lodano la muraglia sé ella non è fondata insino di sotto a l'acqua, o l'opra di
unsaldo mallo. Ma vogliono che etta fotta (la oltra modo larga, & oltra mo-
do profonda: Percioche ettendo cosi , impedirà a la testuggine andante, & a la
Torre, oa limili altre macchine, il potersi accollare a la muraglia. Et ritro-
vata l'acqua, o il satto, sarà certo fatica indarno il volervi far sotto Mine.
Disputasi infra gli huomini di guerra, qual sia più utile cosa, o che i fotti file-
no pieni di acqua , o vero aseiutti ; & si risolvono che primieramente si debba
procurar a lo ilare sano de gli habitanti . Dipoi lodano attai quei fotti, ne qua-
li sé per l'impeto del trarre vi iia dentro caduto cosa alcuna; ella si potta
levare via in un subito, purgando detti fotti commodissimamente ; accio quindi
ripieni, non ne predino la via a li inimici.
Delle Mura, Merlature, Torri, Cornici , ist Torte , & lor Legnami.
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MA torniamo alle mura. Gli Antichi ne avertiseono che le mura si faccino
in tal modo. Interposto uno spatio di venti piedi, faccinvisi duoi muri
da lo lato di dentro , & infra loro vi si getti la terra , che si cava de fotti ,
& pillisi con ilanghe . Et di maniera (i tirino quelle mura , che dal piano de
la Città , come quasi per gradi si potta montare , con un dolce pendio sino a
le merlature . Altri dicono , che la terra , che si cava de fotti, i\ debbe met-
tere fuori de la muraglia, oltre a fotti, accioche serva per argine , & che dal
piano de fotti s'inalzi un muro tanto grotto, che gagliardittimamente potta reg-
gere il pelo de la detta terra , che vi si aggrava . Lontano da quello ancora si
debbe tirar ne la Cittade un'altro muro più alto, che il pattato; & per non
poco sp.uio sia dal primo lontano; ma tanto discolto , che l'armate squadre vi
pollino in ordinanza havere spatii espediti da combattere. Oltra queito li tiri
smilmente a traverso da le mura principali a quelle di dentro , altre mura,
mediante il collegamento , & aiuto de le quali, le mura principali congiunte
insieme si leghino con quelle che le hanno dietro ; & più attamente sopportino
il gravissìmo pondo de la interpostavi terra. Ma noi veramente oltre a quelle,
lodiamo quelle mura collocate di maniera, che sé pur a la fine, per forza di
batteria fussìno gittate a terra, habbino a piedi loro un piano , dove le llieno
quasi come un'argine, & che con la loro rovina non riempino i fotti. Ne l'al-
tre cose mi piace aliai Vitruvio, che dice , che le mura si debbino fare in
quello modo, cioè che per il traverso de la lor grottezza si menino tavole di
ulivo abbronzate molto spette, accioche 1' una facciata , & 1' altra de le mura,
quasi collegate con spranghe d' alse durino eterne. Uno cosi fatto muro,
racconta Tucidide etter ttato fatto da i Plateenli in loro defensione contro a
quelli de la Morea ; da quali, come da nimici erano attediati : conciosia che
e' mescolattino legnami con mattoni, & gli fermattino gagliardittimamente . Et
Celare afferma che ne la Francia , la maggior parte de le mura sono fatte in
quella maniera : Rizzano travi per il lungo de la muraglia , & le incatenano
insieme, lontane parimente 1' una da l'altra, & con grandinimi satti le riem-
piono , di maniera che 1' una trave non tocchi 1' altra ; Et con ammaliar ordi-
ni
 
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