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Alberti, Leon Battista; Bartoli, Cosimo [Übers.]
Della architettura, della pittura e della statua — Bologna, 1782

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https://doi.org/10.11588/diglit.1558#0134
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ioo DELLA ARCHITETTURA
mente si sono acquietato uno Imperio, più sicure ne le montagne. Gli a]tr; j.
<icii di costoro dove habbino ad habirare & i Re, & quei Principi clien"
nuovo si hanno acquistato uno Imperio , non pure si famigliano infra loto '
Ja maggior parte de le cose, ma convengon ancora in alcune con gli cjjjj
plebei de privati. Diremo prima in quel che e' si somiglino : di poi que[ J?
ciasoino abbia per sua proprietà. Quello genere de gli edificii, dicono the su
trovato per la necessìtà ; niente dimeno e' ci sono alcune altre parti, veramen-
te tanto commode, che per 1' uso, & per la consuetudine del vivere, pM ^
Je sieno al tutto diventate necessarie, come è il Portico, il luogo da palTe^jj.
re , il luogo da farsi portare, & simili : le quali cose elsendo noi persuasi, coli
da la seienza , & da la ragione de 1' edificare , non le diilingueremo già jj
maniera che noi dividiamo però le cose commode da le necelìàrie ; ma in tal
modo , che si come ne le Città, cosi ancora in cosi fatti casamenti, altre par-
ti si appettino alla università di tutti, altre a le commodità di pochi j & alm
a quelle d' un solo .
Vcl Tonico , antiporto , Androne , Sala , Scale , Veroni, Vani, Torte di iiem^
fjjoftìg}* [egreti, cb" Stanze naseose : & in quello che Jiano disserenti
le Cafe de Trine/pi da quelle de privati ; & de gli appar-
tati, cb* infame congiunti appartamenti del Trru-
cipe, 4$ de la sna Donna,
C A P. II.
NOi certamente non pensiamo che il Portico , & lo Antiporto susse satto
solamente per commodità de servi, come dice Diodoro ; ma per cagio-
ne ancora de la università de Cittadini. In casa poi i luoghi da palleggiare, la
Corte , lo Androne , la Sala ( la qual credo io che sia chiamata cosi dal l'alta-
re , che in quella si fa nel celebrarvi!! 1" allegrezza delle Nozze, & de Con-
viti ) non si appartengono a la universtlità, ma più tolto a gli habitanti prò-
prii. Le Stanze da starvi a mangiare è cosa certa , che alcune servono per i Pa-
droni, & alcune per i servidori; le Camere da dormirvi servono per le Mattone,
per le Fanciulle, per i Foreitieri, & quali per ciaseuno appartatamente. De launi-
versale divisione de le quali , per quanto s'aspettava a parlarne generalmente,
ne trattammo nel primo libro de disegni : hora è necellario seguitare di dire,
quante elle debbino essere, come grandi, in che siti si debbino porre, che
ciaseuna , secondo il bisogno, vi slia accommodatamente. Il Portico, & lo An-
tiporto si adornerà con la entrata . L' entrata si adorna si de la strada, verlo
la quale ella ila aperta , si ancora de la maiellà de 1' opera , con la quale l'ari
finita . Le stanze poi da mangiare più adentro, & quelle dove s' hanno a ri-
pone le robe, & simili, si debbono collocare in luoghi atti, accioche le cole,
che vi si hanno a riporre, vi si mantenghino commodamente havendovi a"1 >
venti, & Soli convenienti ; & sieno accommodate secondo i bisogni, & l'en0
dillinte di maniera , che nel conversarc o de foresìieri, o de gli abitanti ?«>'
prii, non diminuisehino a costoro la dignità, la commodità, & il diletto, «
non accresehino anco a coloro il desiderio, & la sete di cosa non convenien-
te. Et si come il Mercato, & le Piazze ne la Città non debbono elsere in luo-
ghi riporti, o naseosi, o siretti, ma in luoghi aperti, & quasi nel mezo : C0J'
ne le Case ancora, la Sala, & il ricetto, & l'altre cose limili, debbono elle-
re di maniera in luoghi commodi , che tutte le altre membra vi corrilpoi""1'0
sopra coinmodilsimamente: Conciosia che in quelle si debbono terminare i va"
ni de le scale , & de veroni : In quelle ancora i ricetti dove que' di cala saW'
tano , & riseonrrano con allegrezza gli invitati a Conviti . Non debbe la cai»
ancora havere sé non una useita , accioche senza saputa del portinaio non po' '
 
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