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Alberti, Leon Battista; Bartoli, Cosimo [Übers.]
Della architettura, della pittura e della statua — Bologna, 1782

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https://doi.org/10.11588/diglit.1558#0153
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LIBRO QUINTO. ,,«,
vcrso 1' esser pietoso. Et però sia a bastanza 1* haver fortificato fimili edificii
con mura, vani, & volte, talmente che colui, che vi è dentro rinchiuso, non
ne polsa da per sé fletto uscire giamai di luogo alcuno ; a la qual cosa gioverà
molto la grossezza, & la profondità, & la altezza di tal muraglia fatta con Pie-
tre grandi, & durittime , collegate 1' una con 1' altra con ferro , & con bronzo.
Aggiugnici sé tu vuoi, le fineilre ferrate asprittime quali di travi, o di cole li-
mili ; ancorché quelle cole sono al tutto di poco valore, & non reggono di
maniera che. il prigione ricordevole de la libertà, & de la salute sua , non le
polsa rompere facilmente , pur che tu gli lasci mettere ad elsecutione le forze
portegli da la natura, & da 1' ingegno suo. Ma e' mi pare che coloro n' avvcr-
tischino eccellentemente, che dicono, che l'occhio vigilante de le guardie è una
prigione adamantina'. Ma seguitiamo noi ne le altre cose , i costumi, & gli or-
dini de gli Antichi. Siaci quello a proposito, che nelle prigioni bisogna che
vi siano i deliri, & i cammini da potervi far fuoco senza fumo, o puzzo. Ol-
tra di quello a parlare d' una prigione interamente, bisogna ordinarla cosi. Ci-
gnerai di mura gagliarde, & alte, senza che vi sieno alcune aperture un tuo
(patio in una parte sicura, & non fuor di mano de la tua Città ; & assortifiche-
ralo con torri, & con ballatoi. Da quello muro a lo indentro verso le mu-
ra , dove hanno a Mare i prigioni, siaci un vano di due braccia & un quar-
to , per il quale le guardie camminando la notte possino vietare il fuggire de
congiurati prigioni. Lo spatio che retta nel mezo di quello circuito , scompar-
tiscilo in quella maniera. In cambio di Antiporto ordinivisi una sala allegra,
dove sieno mandati a Ilare per forza coloro che hanno bisogno di imparare a
vivere : dopo quella, le prime entrate infra il cancello, & gli lleccati sieno ha-
bitationi, & luoghi per le guardie armate. Dipoi siavi una corte a lo scoperto,
& di qua, & di là adattati portichi, ne quali sieno più fineilre da poter ve-
dere in più stanze. In quelle Manze i falliti, & que' che hanno debito , sieno
serrati non tutti insieme; ma disperse si serreranno: in tetta vi sia una prigione
alquanto più stretta, dove s'habbino a serrare quei che hanno peccati leggieri ;
più a dentro poi si serrino i prigioni per la vita in stanze più secrete .
De li Edisicii f rimati, & loro disscmitit : De la Villa, & de le cofi da ojsertiarjt
nel collocarla , ist murarla .


CAP. XIV.
IO vengo hora a trattare de gli edificii privati. Io ti ditti altrove, che la
casa era una picciola Città. Bisogna adunque considerare nel farla quasi tutte
quelle cose , che si aspettano circa il fare di una Città : che ella sia sanilsima, hab-
bia tutte le cose, che gli bisognano , porga di sé tutte le commoditati, che giova-
no a vivervi con quiete, con tranquillità, & con dilicatura. Quali sieno tutte
quelle cose di lor natura, & quali habbino a elTere, & come fatte, mi pare in
gran parte haverne trattato ne pattati libri. Ma in quello luogo preso il princi-
pio d' altronde , comincieremo la cosa in quella maniera. Egli è cosa manifetta che
la casa privata si debbe fare per amore de la famiglia , accioche ella vi polsa Ila-
re dentro commodilsimamente. Non sarà commoda a bastanza quella casa , sé
in quella sletta non vi saranno tutte quelle cose, che costoro hanno di bisogno.
Grande è ii numero delle cose , & de gli huomini in una famiglia , il quale
non potrai a tua voglia distribuire ugualmente ne la Città , & ne la Villa.
Conciosia che ne le muraglie de la Città , ti accade che un muro d' un vici-
no , una grondaia, una piazza publica , una strada, & limili cose, quasi tut-
te ti impediseono che tu ti polsa satisfare a tuo modo , ilche a la Villa non ti
sviene, percioche tu hai-in Villa ogni cosa più libera, & ne la Città più im-
pedita. Adunque si per altre ragioni, si ancora per quella, mi piace diilingue-

ni!--
veri"
 
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