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https://doi.org/10.11588/diglit.1558#0170
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DELLA ARCHITETTURA
t
più maraviglioso. Adunque ella diede di sé ogni cognirione , & notitia , tenendo
per cola brutta che il Capo del Mondo , & lo splendore de le genti , potelle
ell'cre pareggiato per gloria de le opere da coloro , che egli havelle d' ogni al.
tra lode di virtù superati . Et a che fare racconterò io più i Portici , 1 Tem-
iti , i Porti, i Teatri, & le grandissime opere de le Stufe; nel far de le qua-
i cose sono fiati tanto maravigliosi, che alcuna volta quelle fielte cose che li
vedevano in ertere, fatte da costoro, i dottissimi Architettori forellieri ne»ava-
no che fuite possibile il farle ? Che più ? io non vo dire, che nel far de le fo.
gne non sopportarono che vi mancarti la bellezza, & de gli ornamenti si di-
lettarono di maniera, che per quello conto solo pare che e' tenertino per cosa
bella spendere prodigamente le forze de lo Imperio, cioè ne lo edificare per
haver dove commodamentc e' potessino aggiugnere ornamenti. Si che perii
eiempii de partati, & per quel che ne inlegnano coloro che sanno , & pet
il continovo uso si è acquistata intera cognitione di far le opere maravigliose ;
da la cognitione si sono cavati precetti approvatirtimi , de quali non debbono
finalmente per conto alcuno farsi beffe coloro che non vorranno ( il che dovia-
mo non volere tutti ) ne lo edificare esser tenuti pazzi. Quelli come per nollra im-
prela, habbiamo noi a raccorre, & esplicare secondo le forze de lo ingegno
noitro. De gli ammaestramenti di quelle cose , ne sono alcuni, che compren-
dono 1' universale bellezza, & gli ornamenti di tutti gli edificii, & alcuni
comprendono quella de le parti membro per membro. I primi sono cavati dal
mezo della Filosofia , & adattati a indirizzare, & a conformare il modo, &
la via di questa arte : Gli altri poi da la cognitione , la quale noi dicemmo
(per dir coli) pulita a regola di Filosofia, produssono l'ordine de l'arte. Dirò
prima di quelli, ne' quali apparisee più l'arte: & de gli altri, che abbraccia-
no il tutto in universale, mi servirò per epilogo.
Che o da lo ingegno, o da la mano de lo Artesice si inserisee il decoro, & l'or-
namento in tutte le cofe : de la regione, & del sito , & di alcune leggi
fatte da gli Antichi per cagione de Tempii, & d ' alcune altre
cose degne d ' ejser notate, ma dissicili a credersi.
C A P. IV.
QUel che ne le bellissime, & ornatirtime cose arreca satisfattione, quel certo
nasee ò da la fanrasia, & diseorso de l'ingegno ; ò da la mano de
"■l'artefice, ò vero è inserto in esse cose rare da la natura. A 1' ingegno
si apparterrà la elettione, la diltributione, & la collocatone , & simili altre co-
se , che arrecheranno dignità a 1' opere : A la mano lo accozzar inlìeme , il met-
tere , il levare , il tor via , il tagliare atorno, il pulimento, & 1' altre cose li-
mili, che rendono l'opere gratiose. A le cose è inserto da la natura la gra-
vezza , la leggerezza , la spertezza , la purità , contro l'invecchiare la virtù , &
altre cose simili, che fanno 1' opere maravigliose. Debbonsi quelle tre cose se-
condo 1' uso , & 1' officio di cialcuna accommodare a le parti. Le parti da no-
tarsi si considerano diversamente. Ma in quello luogo ci pare che 1' edificio li
riabbia a dividere in quello modo: ò in quelle parti per le quali tutti gli edi-
ficii convengono insicine, o in quelle, per le quali lon 1' un da l'altro disse-
renti . Nel primo libro vedemmo che qual si voglia edificio haveva bilogno di
regione, di sito , di seompartimento , di mura , di coperture , & di vani • |n
quelle cose adunque convengono insieme ; ma in quelte altre sono disferenti,
che alcuni sono l'acri, alcuni secolari , alcuni publici , alcuni privati , al-
cuni fatti per necelsità , alcuni per piacere , & simili. Cominciamo da quelle
cose, ne le quali e' convengono insieme. Quel che la mano, o l'ingegno
de 1' uomo porta arrecare di gratia, o dignità a la regione, apena si oi-
seer-
DELLA ARCHITETTURA
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più maraviglioso. Adunque ella diede di sé ogni cognirione , & notitia , tenendo
per cola brutta che il Capo del Mondo , & lo splendore de le genti , potelle
ell'cre pareggiato per gloria de le opere da coloro , che egli havelle d' ogni al.
tra lode di virtù superati . Et a che fare racconterò io più i Portici , 1 Tem-
iti , i Porti, i Teatri, & le grandissime opere de le Stufe; nel far de le qua-
i cose sono fiati tanto maravigliosi, che alcuna volta quelle fielte cose che li
vedevano in ertere, fatte da costoro, i dottissimi Architettori forellieri ne»ava-
no che fuite possibile il farle ? Che più ? io non vo dire, che nel far de le fo.
gne non sopportarono che vi mancarti la bellezza, & de gli ornamenti si di-
lettarono di maniera, che per quello conto solo pare che e' tenertino per cosa
bella spendere prodigamente le forze de lo Imperio, cioè ne lo edificare per
haver dove commodamentc e' potessino aggiugnere ornamenti. Si che perii
eiempii de partati, & per quel che ne inlegnano coloro che sanno , & pet
il continovo uso si è acquistata intera cognitione di far le opere maravigliose ;
da la cognitione si sono cavati precetti approvatirtimi , de quali non debbono
finalmente per conto alcuno farsi beffe coloro che non vorranno ( il che dovia-
mo non volere tutti ) ne lo edificare esser tenuti pazzi. Quelli come per nollra im-
prela, habbiamo noi a raccorre, & esplicare secondo le forze de lo ingegno
noitro. De gli ammaestramenti di quelle cose , ne sono alcuni, che compren-
dono 1' universale bellezza, & gli ornamenti di tutti gli edificii, & alcuni
comprendono quella de le parti membro per membro. I primi sono cavati dal
mezo della Filosofia , & adattati a indirizzare, & a conformare il modo, &
la via di questa arte : Gli altri poi da la cognitione , la quale noi dicemmo
(per dir coli) pulita a regola di Filosofia, produssono l'ordine de l'arte. Dirò
prima di quelli, ne' quali apparisee più l'arte: & de gli altri, che abbraccia-
no il tutto in universale, mi servirò per epilogo.
Che o da lo ingegno, o da la mano de lo Artesice si inserisee il decoro, & l'or-
namento in tutte le cofe : de la regione, & del sito , & di alcune leggi
fatte da gli Antichi per cagione de Tempii, & d ' alcune altre
cose degne d ' ejser notate, ma dissicili a credersi.
C A P. IV.
QUel che ne le bellissime, & ornatirtime cose arreca satisfattione, quel certo
nasee ò da la fanrasia, & diseorso de l'ingegno ; ò da la mano de
"■l'artefice, ò vero è inserto in esse cose rare da la natura. A 1' ingegno
si apparterrà la elettione, la diltributione, & la collocatone , & simili altre co-
se , che arrecheranno dignità a 1' opere : A la mano lo accozzar inlìeme , il met-
tere , il levare , il tor via , il tagliare atorno, il pulimento, & 1' altre cose li-
mili, che rendono l'opere gratiose. A le cose è inserto da la natura la gra-
vezza , la leggerezza , la spertezza , la purità , contro l'invecchiare la virtù , &
altre cose simili, che fanno 1' opere maravigliose. Debbonsi quelle tre cose se-
condo 1' uso , & 1' officio di cialcuna accommodare a le parti. Le parti da no-
tarsi si considerano diversamente. Ma in quello luogo ci pare che 1' edificio li
riabbia a dividere in quello modo: ò in quelle parti per le quali tutti gli edi-
ficii convengono insicine, o in quelle, per le quali lon 1' un da l'altro disse-
renti . Nel primo libro vedemmo che qual si voglia edificio haveva bilogno di
regione, di sito , di seompartimento , di mura , di coperture , & di vani • |n
quelle cose adunque convengono insieme ; ma in quelte altre sono disferenti,
che alcuni sono l'acri, alcuni secolari , alcuni publici , alcuni privati , al-
cuni fatti per necelsità , alcuni per piacere , & simili. Cominciamo da quelle
cose, ne le quali e' convengono insieme. Quel che la mano, o l'ingegno
de 1' uomo porta arrecare di gratia, o dignità a la regione, apena si oi-
seer-