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Alberti, Leon Battista; Bartoli, Cosimo [Übers.]
Della architettura, della pittura e della statua — Bologna, 1782

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https://doi.org/10.11588/diglit.1558#0211
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DELLA ARCHITETTURA
D I
LEONBATISTA ALBERTI
LIBRO SETTIMO.
DELLI ORNAMENTI DE' TEMPII SACRI.
Che le Mura , i Tempii, h Etijìliche furono consecrate a li Vii, & >
de la regione eie la Città , & del Jìto, iss de saci
ornamenti principali.
CAP. I.
NOi habbiamo detto che il fabbricare si fa di più parti, & che de le
parti alcune son quelle , per le quali tutte le spetie di qual si voglia
edificio convengono insieme , come è il sito, le coperture, & simili,
& alcune ne sono, mediante le quali gli edificii sono infra loro diffe-
renti . Insino a qui habbiamo trattato de gli ornamenti che a quelle prime si
aspettano , al presente tratteremo de gli adornamenti di quelle altre, & quello
diicorso harà tanto grande utilità in sé, che non che altro i dipintori accuratis-
simi invclligatori de le cose belle , confetteranno eh' e' non sia bene mancarne
in modo alcuno. Sarà ancora tanto piacevole, non vò dir più : balla che
non ti pentirai d' haverlo letto, ma io non vorrei che tu biasimalu, sé essen-
doci propolli nuovi fini , comincieremo a trattare la cosa da nuovi principii . I
primi principii , & le vie adunque ci si dimollrano assai bene , mediante la di-
visione, il disegno, & la annotatióne de le parti, de le quali la cosa in sé cond-
ite ; Percioche si come in una (tatua fatta di bronzo , d' oro , & d' argento coli
a la rinfusa, il Maeilro vi considerà altre cose circa il peso , & lo statuario al-
tre circa il disegno , & altri forsè altre cose diverle ; cosi noi ancora dicemmo
altrove, che quelte medesime parti de l'Architettura bisogna che sieno talmente
divile, c'habbino un'ordine aisai commodo, acciò si pollino raccontare quelle
cose , che faccino a tal cosa a proposito . Daremo adunque bora fine a quella
divisione che principalmente conferisee più a la leggiadria, & a la grafia de
gli edificii, che a la utilità , o a la (labilità loro . Ancor che tutte le cosi fat-
te lodi talmente convenghino infra di loro, che una che ne manchi in qual si
voglia cosa, l'altre in la ilessa cosa non sieno lodate. Gli edificii adunque so-
no o publici, o privati. Et i privati, & i publici, sono o sacri, o secola-
ri. Tratterò prima de publici. Gli Antichi collocavano con grandisiima reli-
gione le mura de le Città dedicandole a uno Dio , che di loro havesse ad
riavere la tutela. Né pensavano che si potesse mai secondo il diseorso humano
da alcuno moderare tanto le cose de mortali, che nel commertio, & consortio
de gli huomim non si ritrovane la contumelia, & la perfidia, & credevano che
una Città o per negligentia de suoi, o per invidia de vicini, fusse sempre vi-
cina a gli accidenti , & sottoposta a pericoli, non altrimenti che una Nave nel
Mare . Et però credo io che eglino usassnio favoleggiando di dire, che Saturno
per provedere a bisogni de gli huomini, haveva già proporli a le Città per ca-
pi alcuni Semidei, & baroni, che con la prudenti.! loro le difendessino : Con-
ciona che noi non sollmente habbiamo bisogno di mura, per difenderci; ma



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hab-
 
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