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Alberti, Leon Battista; Bartoli, Cosimo [Übers.]
Della architettura, della pittura e della statua — Bologna, 1782

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https://doi.org/10.11588/diglit.1558#0216
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itfo

DELLA ARCHITETTURA

fu (Te da

re in alcuno altro luogo alcuna maggiore, & vorrei che
cosi ordinato che e' porgerle a que' che vi entrano dentro ltupetatti, lpaven,o
per la maraviglia de le cose degne, & eccellenti, & che a gran pena si rjt '
nelsero, che non dicessero con maraviglia alzando la voce quello certo è luo"
go degno di Dio . Srrabone dice che i Milesii feciono il Tempio tanto eran"
de, che per la sua grandezza non lo poterono coprire di tetto. Ilche io n0."
approvo . I Samii si gloriavano d' havere un Tempio maggiore di tutti osi j
tri. Non mi dispiace già che e' si debbino collocare talmente che a gran fati,
ea si portino accrescere. L' ornamento certo è una cosa infinita, & semore
ne Tempii ancor piccoli rimane qual cosa che e' ti pare che , & vi si n0|ra
& vi si debba aggiugnere . Nondimeno a me piacono assai quei Tempii, q\1
secondo la grandezza de la Città , tu non gli desidererelli maggiori, & info
1' altre cose mi offende assai la smisurata grandezza de tetti. Ma sopra tutto

desidero che nel Tempio sia queito , cioè che tutte quelle cose che ti si

appre.

l'emano dinanzi a gli occhi, sieno talmente fatte che tu habbia ad havere disfi.
culti a deliberare le e' sarà da lodare più 1' ingegno , & V artificio del Maestro
o lo studio de Cittadini, in havere ordinato , & dedicate in elso Tempio cose
singularilsime & eccellentissime. Et sé le medesime cose si affaranno più al»
gratia, & a la leggiadria, o pure al dovere elsere eterne, a la qual cosa si in
tutte 1' altre fabbriche , & publiche, & private , si malsimamente ne 1' edificare
i Tempii, si debbe di nuovo & da capo havere cura oltra modo diligentissima.
Perche egli è certo ragionevole che le tante fatte spese , sieno fortissime da reg-
gere contro a tutti gli accidenti, accioch' elle non si perdino. Et credo io
che la antichità non arrechi manco autorità , che si faccia 1' ornamento decn'ità
a Tempii. Ma gli Antichi ammaestrati da la disciplina de Toscani, non giudica-
rono che e' fulse bene statuire in ogni luogo Tempii a tutti gli Di:, percioche
giudicarono che furti bene che dentro al circuito de le mura si doveisino col-
locare i Tempii a gli Dii de la Pace , & de la Pudicitia, & a gli altri che Bis-
sino avvocati, & Tutori de le buone arti. Ma a quelli Dii avvocati de Piaceri,
de le Inimicitie, & de li Incendii come Venere, Marte, & Vulcano, giudicaro-
no che stelsmo meglio a collocarli fuori de le mura. A Verta, a Giove, & >
Minerva (da Platone chiamati i Defensori de le Città) gli collocavano in me-
zo del Cartello, & de la Roccha, a Pallade avvocata de lavoranti, & a Mercu-
rio al quale sacrificavano i Mercatanti di Maggio, & ad Iside gli collocavano
nel Foro, a Nettunno sopra il Lito del Mare, & a Iano in cima de più alti
Monti, ad Esculapio collocarono il Tempio ne l'Isola del Tevere, percioch'
e'giudicavano che la principal cosa, di e' havelsino ad havere bisogno gli am-
malati fulse 1' acqua, in altri paesi , dice Plutarco, che egli erano soliti di
collocare il Tempio a quello Dio fuori de la Città , per esservi 1' aria migliore.
Oltra di quello pensavano che a varii Dii si havessino a fare, & convenilseno
varie forme di Tempii : Percioche lodavano che al Sole & a Bacco era bene
di farli tondi. Et Varrone diceva che il Tempio di Giove era bene che in al-
cun lato fulse seoperto, conciolia che egli è quello , che apre i seemi di tutte le
cose. A la Dea Verta pensando che ella fulse la terra, facevano il Tempio
tondo come una Palla. A gli altri Dii superni si ponevano con gli edisicii sol-
levati alto da terra. Alli Dii Infernali gli facevano l'otto Terra, & a Terrelln
gli ponevano a piano. Avenne ancora accioche io cosi lo interpetri che a va-
rie sorti di sacrificii trovarono varie sorti di Tempii. Percioche altri bagnavano
gli altari di sangue, altri con Vino, & con una Torta sacrificavano. ^''rl
di giorno in giorno si dilettavano di nuovi modi . Postumio fece appreno de
Romani una legge che sopra il fuoco con che gli abbruciavano i corpi non »
spargelse Vino, & perciò gli Antichi non erano soliti sacrisìcare con vino, nia
con latte. Nel Mare Oceano ne 1' Isola Hiperborea dove dicono che i»cqu
Latona, era la Città Regale consecrata ad Appolline, i Cittadini de U quat
 
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