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Alberti, Leon Battista; Bartoli, Cosimo [Übers.]
Della architettura, della pittura e della statua — Bologna, 1782

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https://doi.org/10.11588/diglit.1558#0225
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LIT5RO SETTIMO.

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spezzasse . Molti finalmente ne gli altri colonnati la posono d'un sedo più, 8t
in oltre non pochi d' una duodecima parte più, & mallìmo ne colonnati che
noi diramiamo eccellenti.
Delle parti de Colonnati, & de Capitelli , (st delle sorti loro.
CAP. VI.
POi che saranno fermi i vani, si hanno a rizzare le colonne , dalle quali
hanno a elsere rette le volte , o le coperture . Grandissima differenti.! certo
è sé tu hai a rizzare colonne, o veramente pilastri, & sé sopra i vani ru ti vuoi
servire d' architravi o pure di archi. Gli archi, & i pilaiìri Hanno molto bene ne
Teatri; & nelle Chiese ancora non sono dilconvenienri gli archi; ma nelle opere
de Tempii più eccellenti che 1' altre, non si veggono mai portici sé non con
gli architravi . Di quello riabbiamo a trattare . Le parti de colonnati son que-
lle , il zoccolo da bailo , & sopra quello la bast, sopra la baia la colonna, di-
poi il capitello, & poi 1' architrave, poi il fregio con il quale si venga a
terminare, & a coprire le te/le de gli architravi, nell' ultimo poi è la corni-
ce . Giudico che sia bene cominciare da capitelli mediante i quali si variano
grandemente i colonnati. In quello luogo prego io coloro che copiano quelto
mio libro, che e' sieno contenti scrivere i numeri che noi adopereremo con
lettere a quello modo cioè dodici , venti, quaranta , & non con i caratteri XII.
XX. XL. La neceisità ne ha inlegnato porre i capitelli sopra le colonne, accio-
che sopra di loro i pezzi delli architravi, si congiunghino insieme, ma pareva
brutto quel legno cosi rozo da riquadrar» , furono adunque da principio ap-
preiso i Dorici sé noi crediamo però ogni cosa a Greci, alcuni, che andarono
invelligando eh' e' si dovesse imitare un certo che fatto a tornio , che parelse
quali una razza polla sotto a un coperchio quadro, & perche ella pareva lo-
ro troppo diacciata la soderarono allungandola alquanto di collo . Gli Ionici ve-
duto il lavoro de Dorici lodarono la razza nel capitello , ma non piacque già lo-
ro vederla cosi spogliata ne con il collo tanto lungo, & per quello vi aggiun-
sono due seorze d' albero che pendevano di qua , & di là , & rivolgendoli a
guisa di cartoccio abbracciavano i fianchi d'elsa tazza. Succelsono dipoi i Co-
rinthii, & di ciò fu inventore Gallimaco, al quale non piacque come a co-
iloro le tazze diacciate, ma havendo veduto ad una sepoltura d'una fanciul-
letta un vaso molto alto , coperto , & pieno atorno di foglie natevi di acan-
to, gli piacque molto. Tre adunque furono le maniere trovate de capitelli. Il
Dorico ancor che io truovo che quello medesimo havevano prima in uso i Tos-
cani antichi; il Dorico dico, lo Ionico, & il Corinthio. Et che altra cagione
credi tu che sia del ritrovarli un numero infinito di capitelli varii, & che non
si samigliano, sé non che con grandissìma cura, & diligentia sono flati fatti, &
Trovati da coioro, che si sono ingegnati di ritrovare sempre cose nove. Niente
di manco non sé ne vede nessuno che sia meritamente da elsere lodato più di
quelli, eccetto però che quel solo (accioche noi non dichiamo però d' havere
havuto ogni cosa da forertieri ) che io chiamo Toscano , o vuoi Composito, per-
cioche a la bellezza di quello de Corinthii vi si aggiunsero le dilicatezze delli Io-
nici, & in cambio di manichi vi si melTono cartocci avvolti che pendono, ope-
ra molto grata, & molto lodata. Le colonne poi e' havessino à corrispondere
alla eccellenti,! del lavoro le facevano in quelto modo. Percioche e' dillbno
che a capitelli Dorici si convenivano colonne, che fulsino lunghe da alto a
basso sette volte quanto era la colonna da basso. Alli Ionici che la fusse lun-
ga per otto tede. Et a capitelli Corinthii messono sotto colonne, che tussino
per nove telle quanto è Li loro grossezza da basso . A tutte quelle colonne,
piacque loro di mettere le base d' una medesima altezza, ma di dilegno, &
di
 
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