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Alberti, Leon Battista; Bartoli, Cosimo [Transl.]
Della architettura, della pittura e della statua — Bologna, 1782

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https://doi.org/10.11588/diglit.1558#0264
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DELLA ARCHITETTURA

di tali ingraticolati riempievano non di fragil vetro, ma di Pietra trasparente
cavata di Seguenza castello in Ispagna, o di Bologna di Piccardia. Quej|e
pialtre rare volte sono più larghe d'un piede, di gellb trasparente, & lucidis.
simo, al quale la natura ha dato un dono particolare, cioè, che ei non in-
vecchia mai.
Di lo Altare , Lumi, & CanAellisrì.
CAP. XIII.
DOpo quello sarà bene , quanto a le cose de Tempii , collocare lo Altare
sopra il quale si hanno a fare i sacrisicii, in luogo molto degno; & sta.
rà molto bene in mezo a la Tribuna. Gli Antichi feciono lo Altare alto lei
piedi, & largo dodici, sopra il quale collocavano le ilatue : ma sé egli è bene
che in uno Tempio sieno più Altari per fare i sacrificii, ò non, lascieremo giù-
dicare ad altri. Appreiso a nostri Antichi in quei primi principi! de la nollta
religione gli huomini da bene , & buoni convenivano insieme a la cena, non
per empiere il corpo di vivande, ma perche pigliando insieme tutti quel cibo,
diventalsino più mansueti, & più benigni, & empiendo gli animi di buoni am-
maestramenti , sé ne tornassino a casa accesi , & infiammati del desiderio de la
virtù. In quello luogo adunque gufiate più torto che mangiate quelle cole,
che moderatamente erano ordinate per la cena , si leggeva , & si havevano ra-
gionamenti de le cose divine . Ardeva ciaseuno di zelo di carità verso 1' altro
per la stlute comune , & per il culto divino. Finalmente ognuno secondo la
possibilità sua, metteva a comune quasi come un censo dovuto a la pietade,
la roba per llipendio di coloro , che veramente meritavano ; & dal sommo Sa-
cerdote erano tali cose distribuite a coloro, che ne havevano bisogno. Tutte
le cose adunque in quello modo erano infra di loro comuni, come infra fra-
telli amatissimi. Dopo quello tempo poi, che i Principi acconsentirono che ciò
si facelse pubicamente, deviarono certo non molto da lo antico coltume, ma
concorrendovi maggiore numero di popoli, usarono più sobriamente cenare. Et
que'sermoni, che in quei Tempii facevano i dotti Vescovi, si polsono ancora
vedere ne gli scritti de noilri antichi Padri. Si che havevano un solo Altare
in quei Tempii, dove si ragunavano a fare un solo sacrificio per giorno . Suc-
celsono dipoi quelli Tempii, ne' quali volesse Dio che si levalle lulo alcuno
huomo di gravità (& sia con pace de Pontefici) che giudicale che fulTe bene
di emendarli : i quali Pontesici per mantenersi una certa loro reputatione, si la-
seiano affatica vedere dal popolo una volta 1' anno , & hanno talmente ripieno
ogni cosa di Altari, & alcuna volta : hor su io vo llar cheto. Ma dico bene
quello , che e' non si truova cosa alcuna appretto de' mortali , né si può ima-
ginare , che sia più santa , o più degna del sacrificio , & io non credo che si
truovi nessun savio che voglia che le cose tanto degne si avililchino con farne
troppa abondantia. Sonci alcune altre sorte di adornamenti non ltabili, con i
quali si adorna & honora il sacrificio . Solicene ancora di quelli con i quali li
adorna ancora il Tempio , 1' ordine de' quali si appartiene a 1' Architettore . Et
si cerca qual sia più Della cosa di tutte quelle, o un luogo dove concorrine,
molte ltrade, pieno di una scherzame gioventù, o un Mare pieno di Navilii,
o una campagna piena di Soldati armati, & di insegne vincitrici, o una piazza
piena di vecchi Padri togati, & simili, o un Tempio lieto per la quantità &
allegrezza di molti lumi. Ma io certo vorrei che nel Tempio i lumi havellino
una certa maiellà, la quale in quelle piccole scintille de lumi, che hoggi™
noi usiamo, non si ritruova . Haranno certo gran leggiadria, io non lo niego,
sé si accommoderanno con qualche ordine di linee , sé le lampane si dillenae-
ianno secondo gli ordini de le cornici. Ma a me piacevano assai gli Antichi,
che
 
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