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Alberti, Leon Battista; Bartoli, Cosimo [Übers.]
Della architettura, della pittura e della statua — Bologna, 1782

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https://doi.org/10.11588/diglit.1558#0329
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LIBRO OTTAVO.

209

tanto grande , clic gli Jn'strioni , & i Mutici, & quegli clic guidavano la favo-
la , non lo harebbono desiderato molto maggiore. ■ 11 piano di elio palco
veniva insino al centro del niezo cerchio , & si alzava da terra non più
che cinque piedi , accioche i Senatori che ledevano nella piazza potessino di
su quel piano diicernere bene tutti i getti de li hiilrioni & deli altri. Ma quan-
do i Senatori non potevano coli ilare nella piazza del mezo , havendo ella a
servire alli histtioni, & a Mutici, il palco de la seena si faceva minore, rilevan-
doli alcuna volta da terra il più alto sei cubiti, & si addornava quella parte
con duoi colonnati, & due impalcature 1'una (opra 1' altra, secondo la imroi-
tatione de le case che si riavevano a disegnare; & havevano porte & sinellre
in luoghi accomodati, & nel mezo vi era una porta principale con adorna-
menti rimili a quelli de Tempii, quali come d' un Palazzo Regio, & a canto
a quella erano altre case, & porte, per le quali gli hiilrioni potessino entrare,
& useire , secondo che gli atti de la comedia havevano di bisogno . Et esserci-
tandosi nel Teatro tre sorti di Poeti, il Tragico per cui si recitano le miserie,
& le infelicità de Tiranni ; il Comico che elplica le facende & gli afsanni de
Padri de le famiglie ; & il Satirico per cui le piacevolezze de la villa , & i
paltorali amori si dimollrano, non vi mancava una macchina, la quale vol-
gendosi sopra un perno , inoltrava in uno iilante a gli spettatori una facciata
talmente dipinta, che sembrava hora una seena regia da Tragici, hora una
seena di cale ordinarie da Comici, & hora una selva per i Satirici, secondo
che ricercava la qualità de la favola che si doveva recitare . Sì che in quello
modo era fatta la piazza, & i gradi, & i palchi de gli hislrioni, & de gli
altri . Io ho detto che una de le principali patti del Teatro è la loggia trova-
ta per ritenere, & per far apparire le voci, & i suoni maggiori, & che ella
era polla sopra gli ultimi gradi da sedere, & che con i vani da colonna &
colonna guardava la piazza del mez > nel Teatro : di quella adunque si ha a
trattare. Havevano gli Antichi inteso da Filosoh*, che la aria por la repercus-
(ione de la voce, & per il ribattimento del suono si moveva circularmente ,
non altrimenti che si faccia 1* acqua , quando in un subito cs.e fuor di lei al-
cuna cosa a galla, & conoseevano che si come in una lira, & come infra due
valli, quando mailimo sono piene di boseaglie , la voce & il suono diventava-
no molto più sortore , & più chiare, poi che i gonfiati cerchi dell' aere, per
dir coli, ripercossi riseontravano in qualche cosa che fermane & rimandane in-
dietro i raggi de la voce, ustiti dal centro, a guila di una palla ribattuta dal
muro; dal qual ribattimento si causava ouei cerchi più spelsi , & più gagliar-
di. Per quella cagione adunque giudicarono quei primi Antichi, che e' fu'Ve
bene fare i Teatri in cerchio ; & accioche la voce non havelse in quello
mentre ollaculo alcuno che la impedilTe , tal che ella non potelse andar subito
liberamente a ferire ne più alti luoghi del Teatro, collocarono i gradi di ma-
niera , che tutti i canti battevano ad una medesima linea , & lopra l'ultimo
luogo de gradi, accioche molto giovasse, vi collocarono la loggia, volta come
io disfi verso la piazza che era in mezo del Teatro : I vani de la qual loggia
da la parte di dentro volevano che fussero liberi , & espediti , quanto più si
poteva . Ma da la parte di dietro di ella loggia , volevano che rincontro a va-
ni del colonnato fu (Te tirato un muro che la turane bene per tutto. Oltra que-
llo sotto le colonne muravano quasi una sponda che ierviisé per piedillallo al-
le colonne , dove si ragunassino i gonfiati cerchi de le voci , le quali ricevute
dolcitsimamente in elle loggie dall' aria alsai quivi condensata , non fussino per-
cotendovi in piena ribattute da quella intere, ma più pretto rattenutevi, &
rasfermate. Aggiugnevanci oltra di quello si per difendere dal Sole, si per ri-
sletto ancora de le voci, per cielo del Teatro, una tenda pollicela, la quale
dipinta a llelle, & dirtela suso ad alto su canapi copriva con l'ombra su a li
piazza di mezo, & i gradi, & gli spettatori. Ma quella si fatta loggia era cec-
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