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Alberti, Leon Battista; Bartoli, Cosimo [Übers.]
Della architettura, della pittura e della statua — Bologna, 1782

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https://doi.org/10.11588/diglit.1558#0370
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»3«

DELLA ARCHITETTURA

scambievolmente 1* uno allo altro al far la cosa bella. Di qui nascc eh
do o per la vista , o per lo udito, o per qual' altro modo, ei si'--'5
allo animo alcuna cosa , subito si conosee la leggiadria . Conciona

,raPPreseni

alio animo alcuna coia , iuuiw u cuuuilc la icggiacuia . conciona che
mente desideriamo le cose ottime, & con piacere a quelle ci accolliamonatutal"

truova la leggiadria in tutto il corpo, o nelle membra, più che in sé" steir"6 "
nella natura, talmente che io dichiaro ch'ella è congiunta con 1' animo &' ^
la ragione, & ha larghiamo campo, per il quale ella può esercitarli & fi00"
re, & abbraccia tutta la vita & tutti i modi de gli huomini, & vìenòlj D ,
mani la natura di tutte le cose. Tutto quello certo che ptoduce la natura t
to si modera secondo gli ordini de la leggiadria. Ne ha ttudio alcuno ma'» I*
re la natura, che il fare che le cose eh' ella harà prodotte, sieno perfettam^'°'
finite. Il che non verria fatto, sé sé ne levasse la leggiadria, condola che"l
principale consenso de le parti che opera , mancherebbe ; ma sia detto di que!>
cose abbastanza. Le quali sc son chiare abbastanza , polsiamo haver deliberato '
quello modo: Che la bellezza è un certo consenso, & concordantia de le r»r.
ti, in qual si voglia cosa che dette parti si ritrovino , la qual concordanza li
sia havuta talmente con certo determinato numero, finimento , & collocatione
qualmente la leggiadria cioè, il principale intento de la natura, ne ricercavi!
Quello è quel che vuole grandemente la Architettura. Con quello si procaccil
ella dignità , gratia , & autorità , & per quello è in pregio . Per il che cono-
seendo i noltri Antichi da la natura de le cose, che tutto quello che io ho
racconto di sopra, era in fatto coli, & non dubitando punto, che faccendosi
beffe di sirnil cose, non poteva in modo alcuno intervenir loro di far cosa al-
cuna che fusse o lodata, o honorata, giudicarono che e' bi sognava che e' ca-
cammo di immitare la natura ottima artefice di tutte le forme, & per quello
andorno raccogliendo per quanto posTette la industria de gli huomini, le leggi,
le quali ella haveva usate nel produrre le cose , & le trasportarono alle cose di
edificarli. Consederando adunque quel che li natura usalse circa il corpo intero,
& circa qual s' è 1'una de le parti, conobbono da primi principii de le cole,
che i corpi non erano comporli sempre di parti o membri uguali ; per il che
interviene che i corpi sono prodotti da la natura, alcuni più lottili, alcuni pio
grassi, & alcuni mediocri. Et considerando , che uno edificio era differente
dall' altro, mediante il fine a che egli era fatto, & il bisogno a che havevi
a servire , si come ne passati libri raccontammo, bisognava per quello che si fi-
Cellino variati. La onde avertiti da la natura trovarono tre maniere di ador-
nare le case, & gli imposono i lor nomi , cavati da quelle cose , de le quali
o quesu o quegli si dilettassino , o per avventura da le cose, secondo che le
trovavano. Uno di quesli fu più pienamente atto alla fatica, & al durar qua»
eterno, il quale ei chiamarono Dorico ; un altro più sottile, & piacevoli!»™i
& lo chiamarono Corinthio ; & uno mediocre quasi compollo dell uno,
& dell'altro, & lo chiamarono Ionico. Si che intorno a un corpo intero
andorno esaminando cole simili . Dopo auelle cose havendo considerato aie
quelle tre cose che noi raccontammo , conferivano molto , & massimo a co
seguire la bellezza , cioè il numero, il finimento, & la collocatione,
come quesle tre cole si havessino ad usare, trovarono dal compensare le °Pe
de la natura, cavati i principii secondo eh' io mi penso da quello. Pero .
di due sorti, cioè .ir

principii
da elso numero conobbono la prima

risa che

lato del'»»»'

& il caffo, fc si servirono dell' uno, & dell'altro, ma in un wu •
& in un lato de lo altro ; imperoche nelli ossami de li edifìcii segu'tornon |e
natura ; cioè nel porre de le colonne , & de le cantonate , & simili, n
posono mai sé non in pari , conciosia che tu non troverrai mai animai
che stia fermo, o che vadia con i piedi in caffo. Ma i vani per» f° I1]ri
non posono mai sé non in caffo conciosia che egli è manifello che la ^
anchor ella ha satto il simile, percioche alli animali fece ella uno ^


 
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