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Alberti, Leon Battista; Bartoli, Cosimo [Übers.]
Della architettura, della pittura e della statua — Bologna, 1782

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https://doi.org/10.11588/diglit.1558#0413
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LIBRO DECIMO.

ISJ

ma pongasi dove l'acqua Terbi il corso suo più uguale continovaramente. Et sc
per aventura tu harai a fare un condotto che palli per un lago, o per uno
Jiagno, si farà con pochiUima spesa in quello modo : Farai d' havere travi di
leccio, & per il lungo di quelle scaverai a guisa di doccioni un solco largo,
& lungo , & in quello solco adatterai i doccioni, & commetterali con la cal-
cina , Si fermerali con spranghe di rame saldissimamente : Dopo quello mette
a filo per il Iago quelle travi, congiugnerai, & annetterai coli fatti legni 1" uno
a 1* altro in quello modo : fa di havere cannelle di piombo grolTe quanto i
doccioni, & lunghe tanti piedi, che dove bisogni si pollino piegare commoda-
niente . Quelle cannelle lì commetteranno ne doccioni ( (lami lecito dir cosi ) &
le commettiture riltuccherai con calcina spenta con olio, & le fermerai con
spranghe di rame, & in quello modo le metti insieme , & dillendi detti con-
dotti , che pendino da foderi talmente che arrivino da l* una riva a l'altra, &
che le telle rellino in secco da 1* una & 1' altra ripa. Dipoi dove il lago è più
fondo primieramente lasciavi andare sino in sui fondo a poco a poco , & quali
ugualmente quello si satto lavoro di legname & di doccioni , andandoli dietro
quali che aiutandoli tutto il rello di quella malsa. Dove avverrà per lo aiuto
de le funi che le cannelle di piombo li piegheranno secondo che bisognerà , &
il lavoro del legname & de doccioni si collocherà & poserà sui fondo commo-
dilsimamcnte. Ordinati in quello modo i condotti col mettervi la prima volta
l'acqua, mettivi ancor dentro de la cenere, accioche sé ne doccioni non fussino
cosi risaldate le commettiture , per erta si intalino. Et darai 1' acqua a poco a
poco, accioche data in un subito nello inghiottirli per i doccioni non si aviluppi
il vento ne condotti. Egli è cosa incredibile quanto sia la portanza & la forza
de la natura quando simili doccioni piglino vento & che 1' aria si rillrigne in
un gruppo. Io ho trovato appretto de Medici che Torta de gli (lincili de gli
huomini sono seoppiate dal romperli che ha fatto il vapore , che vi si era den-
tro rinchiuso . Quei che attendono a condotti dell' accme, forzano T acque salire
d' un vaso in alto , con haver rinchiuso 1' aria infra due acque.
De le Citine, & dell' usi, & utilità loro.
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IO vengo a trattare de le citerne. La citerna è un vaso alquanto maggiore
da acqua, che non è una conserva , non dilsimile però da quella, & bisogna
che di fondo , & per tutto ella sia ben fatta salda, & che tenga benirtimo . Et
quella si farà doppia, una che ti serva per berne, T altra che ti serva per gli
altri bisogni, come per ammorzare un fuoco & simili. Quella si come gli An-
tichi la chiamavano per usato collume Argento da cibare, cosi ancora noi la
chiameremo acqua da bere. Ma T altra che solamente si farà per serbare acque
di qual si vcjglia sorte, & che sarà lodata quanto più sarà maggiore, la chia-
meremo la conserva, o bottino della citerna. Egli è^d' una grande importanza
che la citerna dell'acqui da bere, tenga buona acqua, o cattiva. Nell'una ci-
terna, & nell'altra, bisogna procurare che l'acqua ci si conduca bene, ci si
conservi bene, & bene si seompartisea a bisogni. Egli è manifesto che nelle
citerne si mettono l'acque de fiumi, & de le fonti per i condòtti, & le piog-
gie de tetti, & de piani ; de terreni ancora hanno usato per tutto, ma a me
piacque aliai la invelinone di quello Architettore, il quale fece all'intorno di
una grandirtima, & rilevata pietra, polla in cima del monte, una folsa affonda
dieci piedi, la quale come una corona pollavi all'intorno raccogliette, da la
ignuda sommità del monte tutta la pioggia che vi cadette, & in luogo alquan-
to più batto lotto il colle in piano, fece una conserva di acqua da potervi an-
dare per tutto di mattoni, & di calcina, alta trenta piedi, larga quaranta, &
L 1 lun-
 
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