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Alberti, Leon Battista; Bartoli, Cosimo [Übers.]
Della architettura, della pittura e della statua — Bologna, 1782

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https://doi.org/10.11588/diglit.1558#0427
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LIBRO DECIMO.

179

non


che tu caccerai fune di casa tutti gli animali, che vanno co! corpo per terra
serpeggiando , con lo odore de la ruta : Et rinchiuderai in una pentola sé tu vi
'metterai de la carne , la moltitudine de li vespi ; & con zolfo, & con rigano
salvatico , melso ne buchi de le formiche, le ellerminerai . Sabino Tyro scrille a
Mecenate, che elle si levavano via sé con loto di Mare , 0 con cenere sé li ri-
turavano i buchi. Plinio dice, che elle si mandavano via con 1'herba girasole,
& che quello è rimedio effeacissmo. Altri pensano che l'acqua con laquale Ci
ila lavati mattoni, (ìa loro molto inimica , melTa ne loro buchi. Apprelto de
gli Antichi affermano quello , che fra alcune cose , & fra alcuni animali sono
infra loro innate, & crudeli inimicitie dateli da la natura, talmente che sono
perniriosi l'uno a l'altro, & si danno morte. Donde avviene che la donnola
per il puzzo d' una gatta abruciata , & i serpenti per l'odore del leopardo si
fuggono, & dicono che sé tu appiccherai una cimice al capo d'una mignatta ,
quando per avventura ella sarà troppo forte attaccata a qualche membro d'un
corpo humano , che ella subito si spiccherà , & cadrà mal conditionata , & per
il contrario per il fumo d' una mignatta abruciata si scacciano, & si cavan fuo-
ri le cimici di qual si voglia intimi refugii, che ell'habbino. Dice Solino, che
chi spargerà la polvere presa de la Isola Athamo che è in Inghilterra, subito si
fuggiranno tutti i serpenti. Il medesimo dicono gli Hiilorici che fa la terra,
che si piglia in molti altri luoghi, & massmo nella Isola Eubulsa. Ma quella
che si piglia dell'Isola Galeona de Garamanti , ammazza gli seorpioni, & i serpen-
ti . Dice Strabone , che in Lvbia per paura de li seorpioni quando gli huomini
vanno a dormire, che e'son soliti di sfregarsi i piedi, & i letti con lo aglio.
In che modo e' si ammazzino le cimici lo deserive Saserno con queite paro-
le : Metti sotto 1' acqua un Mellone di duelli, che i Latini chiamarono Cu-
titmer angitintis , & gettala dove tu vuoi, che elle non vi si accolleranno mai ;
0 veramente ugni il letto con fiele di Bufolo mescolato con aceto. Altri
vogliono che si turino i buchi con la feccia del vino . La barba del cerro ,
dice Plinio , è molto nimica alli seorpioni, & contro a limili nocive beltiuo-
le, & massimo contro à serpenti il frallìno ha una polsanza miracolosa.
1 serpenti non stanno mai su le foglie de le felci: manderannosi i serpenti
via con lo ardere capelli di donne, o corna di capra; o di cerbio, o
seorze di cedro, o lacrime di galbano, o di silerò, o ellera verde, o gi-
nepro ; & quelli che si ungono di seme di ginepro son sempre sicuri da la
ingiuria de serpenti. L' herba haxo inebbria con lo odorato gli aspidi, & s' ad-
dormentano tanto, che diventano pigri. Contro i bruchi comandano che ne
gli orti si ficchi una fella di Cavalla in cima d'un palo . I platani son nimici
de pippiilrelli . Se tu annafferai con acqua nella quale vi si sia cotto fiori di
sambuco , tu ammazzerai tutte le molche, ma quello si farà meglio con lo elle-
boro. Ammazzerannosi ancor le mosche con la cocitura de lo elleboro nero.
Il dente canino insieme con la coda, 8; co'piedi sotterrato (come si dice) in
sala , lieva via la molellia do le mosche . I ramarri non polsono sopportare lo
odore del zafferano: il fumo de lupini abruciati ammazza le zanzare: I topi
da lo odore de lo aconito ancor che da discolìo, saranno ammazzati. Oltra que-
llo i topi, & le cimici hanno in odio i fumi del vetriolo . Le pulci tutte sé ne
andranno, sé tu annafferai le danze con cocitura di colloquintida , o di calca-
treppolo , ma sé tu annafferai con sangue di becco, le vi correranno à monti:
scacciansi con lo odore del cavolo, ci molto più con quello de lo oleandro,
messi in varii luoghi vasi di acque per le danze si spegneranno facilmente le pul-
ci saltandovi dentro inconlideratameme . Le tignuole si manderanno via col se-
me de lo alsentio, & de lo aneto con lo odore de la savina . Dicono che quel-
la velia non sarà tocca da le tignole , che sarà su le funi. Ma sia detto di que-
lle a badanza : Le quali forsè ibno ilare molte più che non harebbe ricerco
un considerato lettore , ma perdonerammi, poi che elle non son cose fuor di
prò-

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