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Alberti, Leon Battista; Bartoli, Cosimo [Übers.]
Della architettura, della pittura e della statua — Bologna, 1782

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https://doi.org/10.11588/diglit.1558#0461
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Parte

LIBRO SECONDO.

309

gno quanto alle attitudini, & parte ancora imparate da esia natura. La prima
cosa io credo che ci bisogni che tutti i corpi infra di loro si muovino, con u-
na certa gratia & convenienza , verso quella cosa de la quale si tratta . Oltre di
quello mi piace che nella historia sia qualcuno che avvertisca gli spettatori
chiamandogli con la mano a vedere quelle cole che quivi si fanno, overo co-
me che ei voglia che quel negotio sia segreto, minacci con volto crudele &
con occhi spaventosi che tu non ti accodi là , od dimostri quivi edere qual-
che gran pericolo, o qualche cosa maravigliosa : O che con i suoi getti ti inviti
o a ridere seco, o forle a piangere. Finalmente egli è di necemtà che tutte
quelle cose che elsi fanno infra di loro, & con coloro ancora che le guarda-
no , concorrino a fare & a dimostrare la historia. E' lodato Timante di Ci-
pro in quella tavola, nella quale ei vinse Colloteico, perche havendo fatto
Calcante melanconico, fece più melanconico Ulisse : & perche nel dipignere
Menelao addoloratissimo egli vi haveva posto tutto lo ingegno & consumata
tutta la arte sua , havendo consumati tutti gli affetti , non trovando modo da
poter dipignere il viso de lo adoloratirsimo padre, involle il capo di quello in
un panno per lalciare in lui più di quel sé li potesse discernere nel viso , del
dolore che haveva nello animo . Lodasi la Nave in Roma, nella quale Giot-
to nostro, Pittore Toscano, espresie talmente gli undici spaventati, & stupe-
fatti discepoli, mediante il compagno che caminava sopra le onde del ma-
re , che ciascuno da per sé dava particulare inditio del turbato animo suo,
& con le attitudini del corpo tali che ciascuno rappresenta variamente lo spaven-
to che elsi hanno. Ma è conveniente trapalar via brevemente tutto quello luo-
go de moti. Imperoche de i moti ne sono alcuni de lo animo, i quali da i
ssotti son chiamati passioni, come è la ira , il dolore, 1' allegrezza, il timore ,
il desiderio & sienili : ne sono ancora de gli altri che sono de corpi : Impero-
che ei si dice che i corpi si muovono in molti modi , cioè quando ei crelco-
no, o quando egli seemano, o vero quando essendo sani caseano in infer-
mità , o quando da le infermità ritornano alla sinità ; quando anco si mu-
tano di luogo, & per simili altri cali si dice che si muovono i corpi. Ma noi
Pittori che mediante i moti de membri vogliamo esprimere gli affetti degli ani-
mi, lasciate tutte le altre dilpute da parte, tratteremo solo di quel moto, che
noi diremo che si sia fatto quando si sarà mutato il luogo . Tutte le cose che
si muovono di luogo , hanno sette viaggi da muoverli ; imperocché o elle si
muovono allo in su, o allo in giù, o verso la delira, o verso la sinillra, o di-
scollandosi o avicinandosi a noi, & il settimo viaggio è quando elle si muovono
girando a torno. Tutti quelli moti adunque deriderò io che sieno nella Pittu-
ra . Sianvi alcuni, corpi che venghino in verso noi, alcuni altri sé ne dirotti-
no , alcuni vadino verso la delira & altri verso la sinillra. Oltra di quello mo-
strinsi alcune parti di elsi corpi a rincontro di chi le riguarda , alcune torni-
no indietro, alcune si alzino allo in su, alcune si abballino. Ma perche nel
disegnare quelli moti si patta alcuna volta la regola & lo ordine , mi piace in
quello luogo raccontare alcune cose del (ito & de moti de membri , che io ho
cavate dal naturale , accioche si vegha manifesto con che modellia ci riabbiamo
a servire di elsi moti. Io certamente ho veduto nel huomo, che in ogni sua
attitudine egli sottopone tutto il corpo al capo, membro più di tutti gli altri
gravissìmo. Oltra di quello sé uno si reggerà con tutto il corpo sopra di un
piede solo, semore etto piede come sé furie basa de la colonna, viene a piombo
sorto al capo, & quasi sempre il volto di colui che Ha sopra un pie, guarda in
quella parte verso la quale è a diritto il piede. Ma i movimenti del capo ho
io avvertito che mai sono a gran pena tali verso una de le parti, che egli non
habbia sempre sotto di sé alcune parti del retto del corpo , da le quali sia retto
il gran peso, overo che ei non dittenda verso l'altra parte qualche altro mem-
bro a guisa di una parte de la bilancia che lo contrapesi. Imperoche noi veg-
gU-

J
 
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