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Alberti, Leon Battista; Bartoli, Cosimo [Übers.]
Della architettura, della pittura e della statua — Bologna, 1782

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https://doi.org/10.11588/diglit.1558#0470
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3'8

DELLA PITTURA

t

de quali si vedevano distintamente. Concedino i Pittori questa lode a gli inta.
gliatori de le gioie, & esercitinsi elsi in maggior campi di lode. Imperoche colo-
ro che sapranno dipignere , o far di (coltura le figure grandi, potranno facil.
mente & con un solo tratto far ottimamente le piccole . Ma coloro che haran-
no artuefatto la mano & lo ingegno a quelle cole piccole, facilmente erreranno
nelle maggiori. Sono alcuni che copiano & ritraggon le cose de gli altri Pittori
& cercano acquistarsi in quella cosa lode. Il che dicono che fece Camalide Seul-
tore, il quale fece due tazze di scultura, imitando talmente Zenodoro, che non si di-
seerneva in esse opere differentia alcuna. Ma i Pittori sono in grandirtimo errore
sé ei non conoseono, che coloro che son flati veri Pittori, si sono sforzati rapresen-
tare quella figura tale, quale noi la veggiamo dipinta da la natura in erta rete, o
velo. Et sé ei ci gioverà ritrarre le opere de gli altri, come quelle che mollrino
di sé stesse più ferma patientia che le vive, io vorrei che noi ci mettessìmo inanzi
una cosa mediocremente scolpita, più presto che una eccellentemente dipinta.
Imperoche a ritrarre alcuna cosa da le Pitture noi asTuefaciamo la mano a rapre-
sentare una qualche somiglianza. Ma da le cose di scoltura noi impariamo &
la similitudine, & i veri lumi; nel metter insieme i quai lumi, giova molto,
ristrignere con i peli de le palpebre I' acutezza de la vista, accioche allora paio-
no i lumi alquanto più seuri, & quasi velati. Et forsè ci gioverà più esercitarci
nel far di Scoltura che nel adoperare il penello. Conciosia che la Scoltura è
più certa , & più facile che la Pittura. Ne mai averrà che alcuno porta dipi-
gner bene alcuna cosa che non sappia di erta bene tutti i rilievi, & i rilievi
più facilmente si truovano nella Scoltura che nella Pittura. Imperoche facci que-
llo non poco a nostro proposito, che ei si può vedere , come quasi in qualun-
que età si sono trovati alcuni mediocri Scultori, & Pittori quasi nesiuno che
non sieno da ridersene, & ignoranti. Finalmente attendali o alla Pittura, o al-
la Scoltura , sempre ci doviamo metter inanzi alcuno eccellente & singolare e-
ìempio da riguardarlo & da imitarlo: & nel ritrarlo credo che talmente bisogni
congiugnere la diligentia con la preflezza , che il Pittore non levi mai o il pe-
nello , o il disegnatoio dal lavoro fino a tanto che egli non si sia prima risoluto
& non habbi ottimamente determinato con la mente, quel che egli sia per fa-
re, & in che modo egli Io porta condurre a buon fine . Conciosia che è cosa
più Scura emendare con la mente, che scancellar poi dal lavoro fatto, gli erro-
ri . Oltra di quello quando noi ci saremo assuefatti a ritrarre ogni cosa dal natura-
le , ci averrà , che noi diventeremo molto migliori maestri di Alclepiodoro , che di-
cono , che fu il più velocirtimo di tutti i maestri nel dipignere . Imperoche in
quella cosa in che noi ci saremo esercitati più volte, lo ingegno si fa più
pronto, più atto, & più veloce, & quella mano sarà velocirtima, la quale sarà
guidata da la certa regola de lo ingegno . Et sé alcuni maestri sono pigri, non
sviene loro da altro, sé non che ei sono tardi, & lenti in tentare quella cola
de la quale elsi non hanno prima chiaramente impadronitasi mediante lo Audio
entro la mente . Et mentre che si esercitano in quelle tenebre de gli errori,
vanno tentando, & ricercando come timorosi , & meri ciechi la strada con il
pennello , come fanno i ciechi le vie, o le useite che elsi non sanno con i lo-
ro baitoncelli . Non metta alcuno dunque mai mano al lavoro le non con la
seorta de lo ingegno, & faccia che ei sia molto esercitato & amaestrato. Ma
essendo la principale opera del Pittore la historia, nella quale si deve ritrovare
qual si voglia abbondantia, & eccellentia de le cose, bisogna avertire che noi
lappiamo dipignere eccellentemente per quanto può fare lo ingegno , non sel-
lamente lo huomo , ma il cavallo ancora , & il cane , & gli altri animali, &
tutte le altre cose dignissime da esier vedute ; accio che nella nostra hifloria non
si habbia a desiderare la varietà, & la abbondantia de le cole , senza le qua'1
nessun lavoro è stimato . E' cosa veramente grande, & a pena concerta ad alcun0
de gli Antichi, Io essere flato non vo dire eccellente in tutte le cose, ma t*
an-
 
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