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https://doi.org/10.11588/diglit.1559#0077
DELLA MATERIA; 51
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ésserne lodate, ancora una varietà di ornate patti , qual si ricer-
ca alla convenienza e ragione delle proporzioni. E' certo quefia
cosa grande . Ma il coprire tutte queste cose con coperture ac-
comodate, definiate, convenienti, ed atte; io giudico che non
sia opera sé non da savio e sagace ingegno.
Finalmente quando tutto il modello e l'invenzione dell'ope-
ra piacerà grandemente e a te, ed agli altri di ciò esercitatissimi,
in modo che tu non vi abbi dentro dubbio alcuno, o che tu cre-
da che non vi sia cosa alcuna, che, si possa meglio esaminare,
io ti avverto , che tu non corra a furia, per desiderio di edisi-
care, a cominciare l'opera , rovinando muraglie antiche, 0 giu-
rando grandinimi fondamenti di tutta l'opera, come gl'inconiide-
rati ed i siiriosi artefici sogliono fare. Ma sé tu farai a mio.mo-
do sop'rassederai per alcun tempo, tanto che quella approvata in-
venzione diventi vecchia , e così solamente ti potrai ravvedere di
tutte le cose, quando non tirato dall'amore della tua invenzione,
ma dalle ragioni del discorso, ne giudicherai più consideratamen-
te. Imperciocché in tutte le opere che si hanno da fare , il tempo
ti inoltrerà assai cose , che tu contrapeserai, e considererai, le
quali sé ben tu fotti accuratissimo, ti erano sfuggite alla prima.
CAPO IL
Che non fi debba metter mano ad imprefe, che sieno oltre alle
, forze, ni contraflare alla natura ; che si debba confederare
non folo quel che fi poffa , ma quel che fi convenga , e in
che luogo si avrò a edificare .
NEI riesaminare i modelli è di neceilìtà che fra le ragioni
da esaminarsi ti si facciano innanzi queste considerazioni.
Primieramente che tu non ti metta a cosa che sia sopra il potere
degli uomini, e che non ti accinga ad alcun' opera , in cui si
abbia
I
'■M.................—ii-ii imi min.............. XS
ésserne lodate, ancora una varietà di ornate patti , qual si ricer-
ca alla convenienza e ragione delle proporzioni. E' certo quefia
cosa grande . Ma il coprire tutte queste cose con coperture ac-
comodate, definiate, convenienti, ed atte; io giudico che non
sia opera sé non da savio e sagace ingegno.
Finalmente quando tutto il modello e l'invenzione dell'ope-
ra piacerà grandemente e a te, ed agli altri di ciò esercitatissimi,
in modo che tu non vi abbi dentro dubbio alcuno, o che tu cre-
da che non vi sia cosa alcuna, che, si possa meglio esaminare,
io ti avverto , che tu non corra a furia, per desiderio di edisi-
care, a cominciare l'opera , rovinando muraglie antiche, 0 giu-
rando grandinimi fondamenti di tutta l'opera, come gl'inconiide-
rati ed i siiriosi artefici sogliono fare. Ma sé tu farai a mio.mo-
do sop'rassederai per alcun tempo, tanto che quella approvata in-
venzione diventi vecchia , e così solamente ti potrai ravvedere di
tutte le cose, quando non tirato dall'amore della tua invenzione,
ma dalle ragioni del discorso, ne giudicherai più consideratamen-
te. Imperciocché in tutte le opere che si hanno da fare , il tempo
ti inoltrerà assai cose , che tu contrapeserai, e considererai, le
quali sé ben tu fotti accuratissimo, ti erano sfuggite alla prima.
CAPO IL
Che non fi debba metter mano ad imprefe, che sieno oltre alle
, forze, ni contraflare alla natura ; che si debba confederare
non folo quel che fi poffa , ma quel che fi convenga , e in
che luogo si avrò a edificare .
NEI riesaminare i modelli è di neceilìtà che fra le ragioni
da esaminarsi ti si facciano innanzi queste considerazioni.
Primieramente che tu non ti metta a cosa che sia sopra il potere
degli uomini, e che non ti accinga ad alcun' opera , in cui si
abbia
I