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https://doi.org/10.11588/diglit.1559#0080
LIBRO.- S. ECONDO
avea fatto Nerone navigabile colle cinqueremi dall'Averno sino
ad Ostia, si per altre cagioni , sì ancora perchè a mantenerlo ,
pareva che dèsid'erasse perpetua , ed eterna la felicità dell' impe-
ro , e che i principi di tal cosa continuamente dovettero esser
vaghi. Le quali cose poiché cosi sono , si dee aver considerazio-
ne a quello che noi sopra abbiamo esposto, cioè cosa sia quella,
che tu voglia fare , in che luogo tu la vuoi fare, e chi tu sii
che la faccia, ed ordinare il tutto secondo il merito, e l'uso
della cosa , sarà certo da uomo considerato , e di buon consiglio.
CAPO III.
Che dopo confiderato diligentemente da ciafcuna delle partì de' mo-
delli _ tutto l'ordine dell' edisicio, fi dee chiedere fiopra dì ciò conr
figlio agli uomini intelligenti e fiamj, e innanzi che fi comin-
ci a murare, non fidamente fiar'a bene fiapere donde hanno ad
uficire ì danari per la fipefia, ma bìsiognera molto innanzi aver
provveduto tutte le cofe necefjdrie per dar sine ad una tas opera.
DOpo notate ed avvertite queste cose , si deggiono andare
guardando le altre intorno per vedere sé ciascuna è finita
perfettamente , ed a' luoghi suoi comodamente distribuita .'«Ac-
ciocché quello ti riesca , è di bisogno che tu ti prepari in modo
che nel rivedere qualunque di queste cose tu ti persuada di ave-
re per cosa brutta, sé tu non conseguirai più che tu puoi, che
non si possa in verun altro luogo risguardare con maggior pia-
cere , o maggiormente lodare verun*altra opera, che con eguale
spesa,- e con simile intenzione sia siata eseguita . Né basla inJ
quelle. cose . non edere disprezzato , ma è conveniente 1' esserne
primieramente lodato , e dipoi ancora imitato . Quindi ci biso-
gna edere severi , e più che si può diligenti scrutinatori delle co-
se . £d è da avvertire, uon solo che non si mescoli cosa alcuna,
che
avea fatto Nerone navigabile colle cinqueremi dall'Averno sino
ad Ostia, si per altre cagioni , sì ancora perchè a mantenerlo ,
pareva che dèsid'erasse perpetua , ed eterna la felicità dell' impe-
ro , e che i principi di tal cosa continuamente dovettero esser
vaghi. Le quali cose poiché cosi sono , si dee aver considerazio-
ne a quello che noi sopra abbiamo esposto, cioè cosa sia quella,
che tu voglia fare , in che luogo tu la vuoi fare, e chi tu sii
che la faccia, ed ordinare il tutto secondo il merito, e l'uso
della cosa , sarà certo da uomo considerato , e di buon consiglio.
CAPO III.
Che dopo confiderato diligentemente da ciafcuna delle partì de' mo-
delli _ tutto l'ordine dell' edisicio, fi dee chiedere fiopra dì ciò conr
figlio agli uomini intelligenti e fiamj, e innanzi che fi comin-
ci a murare, non fidamente fiar'a bene fiapere donde hanno ad
uficire ì danari per la fipefia, ma bìsiognera molto innanzi aver
provveduto tutte le cofe necefjdrie per dar sine ad una tas opera.
DOpo notate ed avvertite queste cose , si deggiono andare
guardando le altre intorno per vedere sé ciascuna è finita
perfettamente , ed a' luoghi suoi comodamente distribuita .'«Ac-
ciocché quello ti riesca , è di bisogno che tu ti prepari in modo
che nel rivedere qualunque di queste cose tu ti persuada di ave-
re per cosa brutta, sé tu non conseguirai più che tu puoi, che
non si possa in verun altro luogo risguardare con maggior pia-
cere , o maggiormente lodare verun*altra opera, che con eguale
spesa,- e con simile intenzione sia siata eseguita . Né basla inJ
quelle. cose . non edere disprezzato , ma è conveniente 1' esserne
primieramente lodato , e dipoi ancora imitato . Quindi ci biso-
gna edere severi , e più che si può diligenti scrutinatori delle co-
se . £d è da avvertire, uon solo che non si mescoli cosa alcuna,
che