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Alberti, Leon Battista; Bartoli, Cosimo [Übers.]
I Dieci Libri Di Architettura — Rom, 1784

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https://doi.org/10.11588/diglit.1559#0083
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DELIA MATERIA 5,7
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delibererai di ciò che tu abbi a fare nel caso tuo . Imperocché'
notando tu in quelle le lodi , e i difetti , potrai pensare chej
nell'opera tua vi portano accadere cose limili . Nerone avendo
disegnato di dedicare in Roma una statua grandiffima in onore
del Sole di seslanta braccia , mediante la quale egli siiperasié la
grandezza e la maguisicenza de' suoi predecessori, secondo che
scrive Plinio , non volle assidare tal'opera a Zenodaro in quei
tempi celebrato ed eccellente tenitore, prima di vedere quanto ei
valente e sapesse in fare tali opere , e prima di sapere che in_.
Alvernia di Francia avea fatto un Colossb di peso maraviglioso .
Disposte quelle cose parliamo alle altre . Noi veramcniej
nel. trattare quello che Ha comodo alle opere degli edific;, ridi-
remo ciò , che ci hanno insegnato i nosh'i più dotti antichi , e
■massime Teofrasto, Aristotile , Catone, Varrone, Plinio, e Vir-
gilio ; poiché lìffatte cose per una lunga osservazione, molto me-
glio che per qualunque forza di speculazione si conoscono, epperò
■si deggion pigliare da coloro , che con somma diligenza le han-
no osservate . Seguiteremo adunque raccogliendo quelle cose, le
quali gli approvatissimi antichi in molti e vari luoghi trattarono,
e aggiugneremoci ancora , siccome è il nosiro solito, quelle che
dalle opere de' nostri maggiori , e dagli avvertimenti degli uomi-
ni efercitatissimi avremo avvertite, sé alcune ve ne saranno , le
quali in parte conferivano a ciò, che dire si dee. Io certo cre-
do che si farà molto bene, sé seguendo la natura delle cose, co-
minceremo da quelle, le quali surono primieramente adoperate
dagli uomini, per servutene a quell'arte dell'edisicare . Quelle
furono, te noi non c'inganniamo, gli alberi da tagliarli e i le-
gnami delle selve, ancorché predò gli autori io trovi alcuni, che
sopra di ciò sono di var; pareri. Alcuni dicono che gli uomini
da principio abitarono nelle spelonche , e che esii e i beiiiami
•loro furono diteli da una medesima copertura., e perciò credono
quel che dice Plinio, che Gellio Tallio folte il primo-, che ad
L 2 imita-
 
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