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Alberti, Leon Battista; Bartoli, Cosimo [Übers.]
I Dieci Libri Di Architettura — Rom, 1784

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https://doi.org/10.11588/diglit.1559#0090
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64 LIBRO SECONDO

sotto i peli che gli flan sopra, ma sta diritto lenza lasciarsi via?
cere . Aggiugni eh' è; agevole a lavorare, e col suo peso non è
poi molesto sopra le mura . A quest' albero adunque si attribuir
seon grandissime lodi, e dicono, che pretta grandisiime utilità ,
ed un sol difetto gì' imputano , cioè che facilmente sia sottoposto
ad incendiarli, e facilmente rimanga offeso dal fuoco.
All'abeto non si pospone nel fare i palchi degli edisicj , il
cipresso , albero per certo di tal sorta , che fta i nostri primi albe-
li si usurpa una principal lode. Gli antichi l'annoveravano .fra.»
gli eccellentissimi alberi, ed al cedro , ed all' ebano lo agguaglia-
rono . In India il cipresso è annoverato fra le spezierle , e certo
meritamente. Lodi pur chi vuole 1' ammonia di Scio o quella di
Cirene, la quale Teofrasso dice che è eterna, che in quanto
all'odore, alla bellezza, alla fortezza, alla grandezza , alla di-
rittura , ed all' eternità, non troverai altr' albero che col cipresso
possa paragonarli . Affermano che il cipresso non patisea punto
né di tarli, né di vecchiezza, né mai da per sé si fenda .' Né è
maraviglia sé per questo Platone voleva che le leggi e gli statu-
ti pubblici si deserivessero in tavolette sagre di cipresso , perchè
ei pensava che esse dovessero essere più durevoli, che quelle di
rame.
Quello luogo ne avverte eh' io debba raccontare quel chej
mi ricordo di aver letto e veduto di quest' albero maraviglioso .
Affermano adunque che in Efeso le porte del tempio di Diana,
essendo di cipresso durarono quattrocento anni, e che manten-
nero la bellezza talmente che parevano del continuo nuove . In
Roma nella chiesa di san Pietro , ho veduto nel rassettar le por-
te che fece Papa Eugenio, che dove le mani de'nemici non ave-
vano ad esse fatto ingiuria per spogliarle dell'argento, del quale
erano coperte, R erano mantenute salde ed intere più di cinque-
cento anni, quanti presso a poco sé ne contano dal tempo di
Adriano Papa terzo, che le fece sino ad Eugenio quarto . Quin-
di è
 
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