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Alberti, Leon Battista; Bartoli, Cosimo [Übers.]
I Dieci Libri Di Architettura — Rom, 1784

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https://doi.org/10.11588/diglit.1559#0108
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h l » R O SECONDO

cni si fa la calcina; perchè quella è tenerissima ed atta a disfarli
stropicciandola, eccetto una che si cava in Siria che è durissima»
In quello ancora è differente, che la pietra per gessb non vuolej
più che venti ore, e quella per fare calcina non ne vuole meno
di sessantaad essér cotta. Io ho considerato che in Italia son quat-
tro sorti di gesso, due che traspajono e due nò. Di quelle che
traspajono, F una è limile alle zolle dell' allume , o piuttosto delF
alabastro, e lo chiamano cipollato, per essere fatto di sottilissimi
slrati congiunti F uno sopra F altro . L' altra è ancora scagliosa,
ma più predo si assomiglia a sale nericcio che all' allume. Quel-
le sorti che non traspajono, si assomigliano amendue alla cretaj
molto serrata ; ma F una è alquanto bianchiccia , e pallida, F al-
tra ha mescolato con quella pallidezza un colore rossigno , ej
quelle ultime son più serrate che le prime'. Fra quelle ultime,
quella sorta che è più ròssìccia è più tenace ; e fra le prime,
quella che è più pura, serve nell' opere di fiacchi a fare (lamette
e cornici più bianche . Predo a Rimini si trova gesso sodo, che
tu crederesti che fosse marmo o alabastro, e di quello ho io fat-
to, segare colla sega a denti tavole per impellicciature corno-
didime .
Acciocché io non lasci indietro cosa alcuna, ogni gesso è di
necessità romperlo e tritarlo con martelli di legno , tanto che si
converta in farina, e serbarlo così ammontato in luogo asciut-
tissimo , per non bagnarlo sé non nel momento che dee metterli
in opera . La calcina per F opposto non bisogna pestarla, ma
bagnare le zolle così intere , e bisogna certo eh' essa si spengaj
assai tempo innanzi, e con gran copia d'acqua prima che tu la
metta in opera, e massime per metterla negli intonachi, accioc-
ché sé vi fosse alcuna zolla , che non fosse dal fuoco cottaj
abbaslanza, collo ilare assai in molle si risolva e si liquefacela .
Perciocché quando essa si mette subito in opera, non bagnata o
spenta a dovere, ha certi sassolini in sé aseosi e crudi che col
tem-
 
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