LIBRO TERZO
tre macchine ; alcune altre sono minute , le quali come ti piace-
rà , con una sola mano ti possóno alzare e maneggiare . La ter-
za sorta di pietre fra quelle, che di grandezza e di peso saran-
no mezzane, si chiamano giurie.
Bisogna che ogni pietra sia salda e non lotosa, e bagnataj
bene prima di adoperarla . Se essa sarà salda o felsa te lo dimo-
firerà il suono che ne uscirà dal percuoterla . Non si bagnerà iti
luogo alcuno meglio che in fiume ; ed è cosa chiara , che lej
pietre mezzane non son bagnate dalle acque abbastanza, sé non
in capo a nove giorni, e le grandi più tardi . Quelle che sono
estratte dalla cava di fresco, sono molto più comode che le stan-
tive, e quelle che sono (late una volta congiunte colla calcina,
non amano di congiugnerli la seconda volta . Quello badi del-
le pietre .
Veramente biasimano quella calcina , e dicono che non è per
essere gagliarda nelle opere , la quale portata dalla fornace non
sarà di zolle intere, ma disfatte, e quali come polvere. Loda-
no quella che purgata dalle siamme biancheggia , che. è leggiera
e sonora, e che quando tu la spegni, con assai scoppio fa gran
fumo e forte, e che sé ne va in alto. Alla prima per non esse-
re essa troppo potente è cosa chiara che bisogna dare meno are-
na; ma alla seconda più gagliarda ne bisogna dar più. Catone or-
dinava che ad ogni due piedi si desse una mina di calcina e due
di arena; ed alcuni altri altrimenti.
Vitruvio e Plinio comandano che 1' arena si mescoli in modo,
che per ogni stajo di calcina si dieno tre staja di arena di ca-
va, e di quella di fiume e di mare due. Ultimamente dove se-
condo la qualità e natura delle pietre, come di solto diremo , la
materia avrà da edere più liquida o più trattabile, vaglili l'are-
na con vagli, ma dove la materia avrà da essere più serrata, al-
lora si mescoli per metà cols arena , con ghiaja e minuti pezza-
mi . Affermano tutti, che sé tu vi mescolerai la terza parte di
mai-
tre macchine ; alcune altre sono minute , le quali come ti piace-
rà , con una sola mano ti possóno alzare e maneggiare . La ter-
za sorta di pietre fra quelle, che di grandezza e di peso saran-
no mezzane, si chiamano giurie.
Bisogna che ogni pietra sia salda e non lotosa, e bagnataj
bene prima di adoperarla . Se essa sarà salda o felsa te lo dimo-
firerà il suono che ne uscirà dal percuoterla . Non si bagnerà iti
luogo alcuno meglio che in fiume ; ed è cosa chiara , che lej
pietre mezzane non son bagnate dalle acque abbastanza, sé non
in capo a nove giorni, e le grandi più tardi . Quelle che sono
estratte dalla cava di fresco, sono molto più comode che le stan-
tive, e quelle che sono (late una volta congiunte colla calcina,
non amano di congiugnerli la seconda volta . Quello badi del-
le pietre .
Veramente biasimano quella calcina , e dicono che non è per
essere gagliarda nelle opere , la quale portata dalla fornace non
sarà di zolle intere, ma disfatte, e quali come polvere. Loda-
no quella che purgata dalle siamme biancheggia , che. è leggiera
e sonora, e che quando tu la spegni, con assai scoppio fa gran
fumo e forte, e che sé ne va in alto. Alla prima per non esse-
re essa troppo potente è cosa chiara che bisogna dare meno are-
na; ma alla seconda più gagliarda ne bisogna dar più. Catone or-
dinava che ad ogni due piedi si desse una mina di calcina e due
di arena; ed alcuni altri altrimenti.
Vitruvio e Plinio comandano che 1' arena si mescoli in modo,
che per ogni stajo di calcina si dieno tre staja di arena di ca-
va, e di quella di fiume e di mare due. Ultimamente dove se-
condo la qualità e natura delle pietre, come di solto diremo , la
materia avrà da edere più liquida o più trattabile, vaglili l'are-
na con vagli, ma dove la materia avrà da essere più serrata, al-
lora si mescoli per metà cols arena , con ghiaja e minuti pezza-
mi . Affermano tutti, che sé tu vi mescolerai la terza parte di
mai-