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https://doi.org/10.11588/diglit.1559#0163
D E L L E O JP E R E 137
nell'intriso della calcina ; ma acciocché ancora calando tutta Iaj
volta, essa tutta si ferri insieme contrapesato il peso dappertut-
to , e che essa si riposi sopra giurìa sede; altrimenti il lavoro mes-
so insieme non rimarrebbe stretto come ricerca tal' opera, maj
nel posarfì poi latterebbe fessure .
Non si levino adunque via a un tratto le armature, ma di gior-
no in giorno si allentino a poco a poco , acciocché nel levarlo
innanzi tempo, non te ne riuscisse £ opera cruda. Dopo alquan-
ti giorni, secondo la grandezza dell' opera , rallentale alquanto
più, e così va seguitando, sino a tanto che le pietre ad arco R
assettino per la volta sra di loro, e che E opera faccia presa . Il
modo di allentarle è quello . Quando tu avrai posta E armaturaj
sopra i capitelli, o sopra quel che più avrà fatto per te , poni
primieramente sotto le teste dell' armatura zeppe di legno aguz-
zate a guisa di cunei; e quando tu vorrai allentarla, caccia con
un martello fuori a poco a poco esse zeppe, senza pericolo sino
a quanto tu vorrai . Finalmente son di parere, che le armature
non si debbano levar via affatto , sino pattato E inverno intero; e
quello sì per altri rispetti, sì ancora, acciocché per il dilavarej
delle piogge V opera snervata e disfattali non rovini ; ancorché
non si possa fare maggiore utilità alle volte, che dar loro tanta
acqua, che esse sé ne possano abbondantemente inzuppare , e
che non patiscano mai di sete. Ma ila di loro detto abbastanza.
CAPO XV.
Delle cortecce de' tetti, della loro utilità, delle varie sorti
de' tegoli ; della forma■: loro, e dì che co/a si sacciano.
IO torno al coprire de'tetti. Certamente sé noi andremo bene
il tutto considerando, non vi è cosa alcuna in tutto un edi-
fìcio più utile, che l'avere un luogo dove tu possarisuggiarti a di-
X a " '" fen-
nell'intriso della calcina ; ma acciocché ancora calando tutta Iaj
volta, essa tutta si ferri insieme contrapesato il peso dappertut-
to , e che essa si riposi sopra giurìa sede; altrimenti il lavoro mes-
so insieme non rimarrebbe stretto come ricerca tal' opera, maj
nel posarfì poi latterebbe fessure .
Non si levino adunque via a un tratto le armature, ma di gior-
no in giorno si allentino a poco a poco , acciocché nel levarlo
innanzi tempo, non te ne riuscisse £ opera cruda. Dopo alquan-
ti giorni, secondo la grandezza dell' opera , rallentale alquanto
più, e così va seguitando, sino a tanto che le pietre ad arco R
assettino per la volta sra di loro, e che E opera faccia presa . Il
modo di allentarle è quello . Quando tu avrai posta E armaturaj
sopra i capitelli, o sopra quel che più avrà fatto per te , poni
primieramente sotto le teste dell' armatura zeppe di legno aguz-
zate a guisa di cunei; e quando tu vorrai allentarla, caccia con
un martello fuori a poco a poco esse zeppe, senza pericolo sino
a quanto tu vorrai . Finalmente son di parere, che le armature
non si debbano levar via affatto , sino pattato E inverno intero; e
quello sì per altri rispetti, sì ancora, acciocché per il dilavarej
delle piogge V opera snervata e disfattali non rovini ; ancorché
non si possa fare maggiore utilità alle volte, che dar loro tanta
acqua, che esse sé ne possano abbondantemente inzuppare , e
che non patiscano mai di sete. Ma ila di loro detto abbastanza.
CAPO XV.
Delle cortecce de' tetti, della loro utilità, delle varie sorti
de' tegoli ; della forma■: loro, e dì che co/a si sacciano.
IO torno al coprire de'tetti. Certamente sé noi andremo bene
il tutto considerando, non vi è cosa alcuna in tutto un edi-
fìcio più utile, che l'avere un luogo dove tu possarisuggiarti a di-
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