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Alberti, Leon Battista; Bartoli, Cosimo [Übers.]
I Dieci Libri Di Architettura — Rom, 1784

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https://doi.org/10.11588/diglit.1559#0335
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DEGLI ORNAMENTI DE' TEMPJ }o9

tempio maggiore di tutti gli altri . Non ini dispiace già che si
collochino talmente che a gran fatica si possano accrescere. L'or-
namento certo è una cosa insinita , e Tempre ne' tempj ancor pic-
coli rimane qualche cosa che ti pare che vi si potrebbe e vi si
dovrebbe aggiugnere . Nondimeno a me piacciono assai que' tem-
pj , che secondo la grandezza della città tu non li desidereresti
maggiori, e fra 1' altre cose mi offende assai la smisuratà gran-
dezza de' tetti . Ma soprattutto derìderò che nel tempio tutto
quelle cose che ti si presentano dinanzi agli occhi sieno talmente
fatte che tu abbia ad avere difficoltà a decidere sé sia da lodare
più l'ingegno e 1' artisicio del maestro, o Io studio de' cittadini
in avere ordinate , e dedicate in elso tempio cose singolarissìme
ed eccellentissìme , e sé le medesime cose si confacciano pili al-
la grazia ed alla leggiadrìa, oppure al dover essere eterne; alla
qual cosa in tutte 1' altre fabbriche , e pubbliche e private , maj
mallìmamente neh'edisicare i tempj, si dee avere cura oltremo-
do diligentitìnna . Perchè egli è certo ragionevole che le tantej
fatte spese sieno fortissime da reggere contro a tutti gli acciden-
ti , acciocché esse non si perdano ; e credo io che l'antichità non
arrechi meno autorità, che si faccia l'ornamento dignità a'temp;.
Gli antichi ammaestrati dalia disciplina de' Toscani , noto
giudicarono che fosse bene flatuire in ogni luogo tempj a tutti
gli dij ; perciocché giudicarono che fosse bene che dentro al cir-
cuito delle mura si dovessero collocare i tempj agli dij della pa-
ce e della pudicizia, e agli altri che fossero avvocati e tutori del-
le buone arti. Ma gli dij avvocati de'piaceri, delle inimicizie e
degli incendj come Venere , Marte e Vulcano , giudicarono che
flassero meglio suori delle mura . A Velia, a Giove e a Miner-
va, da Platone chiamati i difensori delle città, li collocavano in
mezzo del cartello e della rocca ; a Pallade avvocata de'lavo-
ranti , e a Mercurio , al quale sagrisicavano i mercatanti di mag-
gio, e ad Iside li collocavano nel fòro; a Nettuno sopra il lido
del
 
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