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Alberti, Leon Battista; Bartoli, Cosimo [Übers.]
I Dieci Libri Di Architettura — Rom, 1784

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https://doi.org/10.11588/diglit.1559#0357
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D'EGLI" ORNAMENTI DE' TEMPJ

33X

Qui chieggo ìli grazia a coloro , che trascriveranno quelli
miei libri, e li prego di nuovo e da capo, che i numeri , de'
quali noi ci serviremo , sieno da loro scritti cori lettere distesa-
mente , e non con caratteri di abbaco ', acciocché vi si facciano '" ■"" I.....
meno errori . I Dorici adunque fecero il loro architrave non_> tav.XII.
men grasso, che la metà della colonna da basso, ed in'elso pò- sig. i.
sero tre fasce. Sotto la prima sono distesi alcuni regoletti , daj
ciascuno de'quali pendono sei chiodi consitti al disotto del rego-
lo per ritenere i córrenti, le tette de'quali.escono fuori sino ad
essi regoli, e quello acciocché detti correnti non rientrino inden-
trò . Tutta la grossezza di quello architrave divisero poi in dodi-
ci parti , colle quali divisero tutte le altre parti che seguono .
Primieramente asiegnarono quattro di dette parti alla prima fascia
da piede , sei ne asseguarono all' altra fascia sopra quefla che è
quella del mezzo , e l'altre due lasciaróno alla fascia di sopra ;
e delle sei parti della fascia di mezzo, una di sopra fu lasciataj
ai regoletti, e 1' altra ai chiodi, che pendono sotto . La lunghez-
za di detti regoletti fu di dodici parti ; e i vani che furono la-
sciati puri tra regolo e regolo furono per dieciotto parti. Sopra.»
F architrave posero per fregio i correnti, le tede de' quali fatte
di rilievo a piombo escono insuori una mezza parte, la larghez-
za di quelli correnti sarà quanto la grossezza dell' architrave, ej
F altezza una mezza volta più, tanto che arrivi a dieciotto par-
ti. Nella sronte dinanzi di quelli correnti s'intagliano per lungo
tre solchi sra loro con spazj uguali incavati con angoli in isqua-
dra, tanto che la loro apertura si. apra per una delle assegnatej
parti ; ed i canti vivi dalle bande si seantónano per la metà di
una delle dette parti. I vani tra un corrente e l'altro si riem-
piono di tavole larghe ugualmente dove si abbia a fare qualchej-
bella opera , e pongono i correnti che col piombo loro potino
sopra il sodo delle lor colonne . Le teste de'correnti escono suo-
ri delle tavole per una mezza parte > ed i piombi delle tavole
bat-
 
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