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Alberti, Leon Battista; Bartoli, Cosimo [Übers.]
I Dieci Libri Di Architettura — Rom, 1784

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https://doi.org/10.11588/diglit.1559#0393
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DEGLI ORNAMENTI DE'TEMPJ

j 6s

me, fondute che pajano fatte a guisa- di pelle. Scrivono che fu
fatto un simulacro di avorio tondo , grande , che a gran penaj
capiva sotto il tetto del tempio. A me ciò non piace ; percioc-
ché bisogna che sia conveniente di grandezza , di forma , di di-
legno e di convenienza di parti . Forsè per quella stessa ragiono
non danno bene insieme le facce de'grandi di; severi di barba e
di ciglia, coli' effigie più dolci delle vergini. Inoltre più gli di;
saranno rari , s'io non m'inganno'", più accresceramio la riputa-
zione e la riverenza . Sopra Jm altare ve sé ne porranno como-
damente due, o non più di tre. Il numero e moltitudine degli
altri si ponga nelle nicchie in luoghi accomodati . Io vorrei che
lo fruitore s'ingegnasie quanto più può di esprimere, nel farej
qualunque di quelli di;, cols abito e coi gesli da uomini grandi c
qual sia fiata la vita e i costumi loro . Non voglio , il che al-
cuni tengono per cosa bella, che pajano quali ifìrioni o schermi-
tori', ma voglio che e col volto, e con tutto il resto del corpo
mostrino di sé una certa gravità e una maestà degna di loro ; ej
dimostrino quali col cenno e colla mano di esaudire , e iponta-
neamente ricevere coloro che li vanno ad adorare . Cosi vorrei
che foriero le statue che si hanno a porre ne' tempj, lasciando 1' al<
Sre a' teatri e agli altri edisicj secolari,

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DELL'AR-
 
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