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https://doi.org/10.11588/diglit.1559#0397
DEGLI EDIFICI PROFANI 371
portanza che con questa cosa & provvedeva molto bene al benej
e alla sallite della patria e de' cittadini . Fra le principali cagio-
ni che i ricchi ricusarono la legge agraria, secondo che raccon-
ta Appiano, una ne su che tennero per cosa empia che i sepol-
cri de' loro maggiori si avellerò a trasferire in altri . Quanto,
grandi eredità crediarri noi che pervenissero salve ne' nipoti, sel-
lamente per quella riverenza ed osservanza della carità , pietà o .
religione, che sarebbero fiate altrimenti da' prodighi, dal giuoco,
e da' fallimenti mandate a male ? Oltre a che questa era una co-
sa , che e alle casate e alla città facea ornamento non piccolo „.
dando nome di sé, e de' suoi antichi, onde poi i posteri si avesie-
ro ad eccitare a volere imitare le virtù degli uomini degni di
grandisiima lode . E sinalmente con che occhi crediam noi,
che essi avrebbero potuto riguardare l'insoiente e furioso inimico,
che fèsteggiasse sra i sepolcri de' loro maggiori ? Chi saria mai fia-
to tanto seiaurato o tanto dappoco, che subito non ardesse d' ira
e di defìderio di vendicarli, e per conto della patria, e per con-
to dell' onore ? e quanta sarebbe 1' audacia e la fortezza, che o
per la vergogna, o per la pietà , o per il dolore che di ciò
avessero , si ecciterebbe negli animi loro ? Pertanto gli antichi
sono certo da edere lodati . Nondimeno io non biasimo anco i
npflri che sotterrano i morti loro dentro alla città in luoghi sa-
gri, purché non mettano i corpi nel tempio dove i padri e i ma-
gistrati sono chiamati a'sagrisic;, talché alcuna volta intervenga,
che la purità del sagrisicio si venga a contaminare dal vapore di
alcun corrotto puzzo . Molto più comoda era però 1' usanza di
coloro , che abbruciavano i corpi.
CAPO
portanza che con questa cosa & provvedeva molto bene al benej
e alla sallite della patria e de' cittadini . Fra le principali cagio-
ni che i ricchi ricusarono la legge agraria, secondo che raccon-
ta Appiano, una ne su che tennero per cosa empia che i sepol-
cri de' loro maggiori si avellerò a trasferire in altri . Quanto,
grandi eredità crediarri noi che pervenissero salve ne' nipoti, sel-
lamente per quella riverenza ed osservanza della carità , pietà o .
religione, che sarebbero fiate altrimenti da' prodighi, dal giuoco,
e da' fallimenti mandate a male ? Oltre a che questa era una co-
sa , che e alle casate e alla città facea ornamento non piccolo „.
dando nome di sé, e de' suoi antichi, onde poi i posteri si avesie-
ro ad eccitare a volere imitare le virtù degli uomini degni di
grandisiima lode . E sinalmente con che occhi crediam noi,
che essi avrebbero potuto riguardare l'insoiente e furioso inimico,
che fèsteggiasse sra i sepolcri de' loro maggiori ? Chi saria mai fia-
to tanto seiaurato o tanto dappoco, che subito non ardesse d' ira
e di defìderio di vendicarli, e per conto della patria, e per con-
to dell' onore ? e quanta sarebbe 1' audacia e la fortezza, che o
per la vergogna, o per la pietà , o per il dolore che di ciò
avessero , si ecciterebbe negli animi loro ? Pertanto gli antichi
sono certo da edere lodati . Nondimeno io non biasimo anco i
npflri che sotterrano i morti loro dentro alla città in luoghi sa-
gri, purché non mettano i corpi nel tempio dove i padri e i ma-
gistrati sono chiamati a'sagrisic;, talché alcuna volta intervenga,
che la purità del sagrisicio si venga a contaminare dal vapore di
alcun corrotto puzzo . Molto più comoda era però 1' usanza di
coloro , che abbruciavano i corpi.
CAPO