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https://doi.org/10.11588/diglit.1559#0491
DEGLI EDIFICJ PRIVATI 465.
oro , e si doleva che non le poteva mattonare di ambra. Non è
gran fatto sé quefli pazzi attentatoti-, per dir così, di sidarti la-
vori , anzi piuttosto di tale pazzìa sono da essere vituperati, git-
tando essi via le fatiche de'mortali e i sudori degli uomini in co-
se che non si usano, né sono convenienti all'ideata fabbrica , e
in cose ancora, nelle quali nulla si vede che porti più lode d'inge-
gno o d'invenzione.
Io dunque avverto di nuovo e da capo che si scansino simi-
li difetti, .e innanzi che tu ti metta a far opera alcuna , consìde-
ri ed esamini teco (ìesib molto bene il tutto, ed insieme conslitti
gì' intendenti. Fanne ancora i modelli, sopra i quali io vorrei che
tu riandarli in diversi tempi, due , tre , quattro , sette e dieci
volte tutte le parti e membra del suturo edifìcio, sino a tanto che
dal basso sino alta cima dell' ultimo tegolo , non vi sia cosa alcu-
na coperta o scoperta , grande 0 piccola in tutta l'opera da farli,
che 'tu non 1' abbi peusata molto e lungo tempo , e che tu non
abbi ordinato e deflinato di che , in quaì luoghi, con che ordi-
ne, con che numero sia conveniente , e tìia bene averla colloca-
ta, congiunta insieme colle altre e condotta a fine.
CAPO IX.
Qual sia V ufficio dì' un buon architetto , e quali Jan le co/e
che facciano gli adornamenti eccellenti\>
IN quello modo adunque farà un buon architetto ; comincerà
a dar principio alle cose ordinatamente ed accuratamente;
imparerà le forze e la natura del terreno , dove avrà a fabbri-
care , ed apprenderà sì dagli edificj degli antichi, sì dall' uso ej
dalla relazione degli abitanti quel che vaglia sotto quel cielo do-
ve egli avrà afabbricare qualsivoglia sorta di pietra , come sia.»
buona l'arena, come la calcina, come i legnami ; e quel che
Q_q q a .va-
oro , e si doleva che non le poteva mattonare di ambra. Non è
gran fatto sé quefli pazzi attentatoti-, per dir così, di sidarti la-
vori , anzi piuttosto di tale pazzìa sono da essere vituperati, git-
tando essi via le fatiche de'mortali e i sudori degli uomini in co-
se che non si usano, né sono convenienti all'ideata fabbrica , e
in cose ancora, nelle quali nulla si vede che porti più lode d'inge-
gno o d'invenzione.
Io dunque avverto di nuovo e da capo che si scansino simi-
li difetti, .e innanzi che tu ti metta a far opera alcuna , consìde-
ri ed esamini teco (ìesib molto bene il tutto, ed insieme conslitti
gì' intendenti. Fanne ancora i modelli, sopra i quali io vorrei che
tu riandarli in diversi tempi, due , tre , quattro , sette e dieci
volte tutte le parti e membra del suturo edifìcio, sino a tanto che
dal basso sino alta cima dell' ultimo tegolo , non vi sia cosa alcu-
na coperta o scoperta , grande 0 piccola in tutta l'opera da farli,
che 'tu non 1' abbi peusata molto e lungo tempo , e che tu non
abbi ordinato e deflinato di che , in quaì luoghi, con che ordi-
ne, con che numero sia conveniente , e tìia bene averla colloca-
ta, congiunta insieme colle altre e condotta a fine.
CAPO IX.
Qual sia V ufficio dì' un buon architetto , e quali Jan le co/e
che facciano gli adornamenti eccellenti\>
IN quello modo adunque farà un buon architetto ; comincerà
a dar principio alle cose ordinatamente ed accuratamente;
imparerà le forze e la natura del terreno , dove avrà a fabbri-
care , ed apprenderà sì dagli edificj degli antichi, sì dall' uso ej
dalla relazione degli abitanti quel che vaglia sotto quel cielo do-
ve egli avrà afabbricare qualsivoglia sorta di pietra , come sia.»
buona l'arena, come la calcina, come i legnami ; e quel che
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