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https://doi.org/10.11588/diglit.1559#0509
D E' R'.I M E D J DEGLI EDIFICI 4S3
ruppero , e furori cagione che dipoi succesfe una grandissima peste .
La città di Mazzara presso al monte Argeo , dice Strabone, che
abbonda di buone acque, ma sé la siate non hanno dove dorre-
te , vi fanno un' aria malfan'a.e pefìilentè. Oltre di quello in Li-
bia verso settentrione , sìccome in Etiopia ancora non piove mai,
onde i laghi spessò divengono per il secco fangosi, e perciò ab-
bonda eira di una moltitudine di animali nati di corruzione,. e
rri'assime di gran copia di locusle . Contro a sifsatti. fetori e puzzo
sì crudele, l'uno e l'altro rimedio di Ercole, saranno comodi,
facendovi una folla , acciocché per il fermarvisi delle acque non
vi diventi il terreno fangoso, e dipoi aprendo la regione a' soli,
i quali diciam noi che fodero i fuochi di Ercole . Gioverei anche
assai riempirli di salli e di terra ; ma in che modo tu polli facil-
mente riempire uno stagno concavo di arena di fiume, lo dire-
mo a suo luogo . Diceva Strabone che a suo tempo la città di
Ravenna per essere inondata da gran mare , era solita a sentire
fiati .puzzolenti ; nondimeno l'aria non vi era cattiva, e si mara-
vigliava onde quello accader potesse , sé già non avveniva per
quella slessa ragione, che il medeiìmo accade alla città di Vene-
zia., . cioè perchè agitandovisi sempre le paludi dai venti e dalla
marina, non li quietano mai . Simile a quella ancora dicono che
fu Alessandria; ma i creseimenti del Nilo nella siate ne hanno di
quel luogo levato tal difetto . Siamo adunque avvertiti dalla natu-
ra di quello che abbiamo a fare, poiché sarà buono, e gioverà
.0 leccare le paludi affatto, 0 veramente far che vi s'introduca-,
molta acqua di rivi, di fiume, 0 di.mare, o veramente cavarle
. tanto a fondo, che si trovi 1' acqua viva ; e di quello iìa detto
abballanza.
CAPO
ruppero , e furori cagione che dipoi succesfe una grandissima peste .
La città di Mazzara presso al monte Argeo , dice Strabone, che
abbonda di buone acque, ma sé la siate non hanno dove dorre-
te , vi fanno un' aria malfan'a.e pefìilentè. Oltre di quello in Li-
bia verso settentrione , sìccome in Etiopia ancora non piove mai,
onde i laghi spessò divengono per il secco fangosi, e perciò ab-
bonda eira di una moltitudine di animali nati di corruzione,. e
rri'assime di gran copia di locusle . Contro a sifsatti. fetori e puzzo
sì crudele, l'uno e l'altro rimedio di Ercole, saranno comodi,
facendovi una folla , acciocché per il fermarvisi delle acque non
vi diventi il terreno fangoso, e dipoi aprendo la regione a' soli,
i quali diciam noi che fodero i fuochi di Ercole . Gioverei anche
assai riempirli di salli e di terra ; ma in che modo tu polli facil-
mente riempire uno stagno concavo di arena di fiume, lo dire-
mo a suo luogo . Diceva Strabone che a suo tempo la città di
Ravenna per essere inondata da gran mare , era solita a sentire
fiati .puzzolenti ; nondimeno l'aria non vi era cattiva, e si mara-
vigliava onde quello accader potesse , sé già non avveniva per
quella slessa ragione, che il medeiìmo accade alla città di Vene-
zia., . cioè perchè agitandovisi sempre le paludi dai venti e dalla
marina, non li quietano mai . Simile a quella ancora dicono che
fu Alessandria; ma i creseimenti del Nilo nella siate ne hanno di
quel luogo levato tal difetto . Siamo adunque avvertiti dalla natu-
ra di quello che abbiamo a fare, poiché sarà buono, e gioverà
.0 leccare le paludi affatto, 0 veramente far che vi s'introduca-,
molta acqua di rivi, di fiume, 0 di.mare, o veramente cavarle
. tanto a fondo, che si trovi 1' acqua viva ; e di quello iìa detto
abballanza.
CAPO