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Michelessi, Domenico; Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 1) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-1]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28020#0084
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XLII

e r amenità la tranquillità e i diletti delJa vita
campestre, che aliora il poeta godeva, e sopra
i suoi poetici e filosofici studj alcuna volta da
piacevole accidente interrotti.

Nella sesta imita molti luoglii di Orazio per
dare magnificsie lodi al Metastasio suo amico,
scrittore di Drammi per musica .

La settima a Fiilide non è, cfie una breve ,
e grata esposizione delle femminili mode di Pa-
rigi, e di Londra .

L’ottava ad Aristo contiene le bellissime lodi
della filosofia, alla quale il Poeta parla con molta
passione, numerando i beni , che da iei deriva-
no ; e poi vola con rapido entusiasmo a celebra-
re la patria di Newton ; e parendogli di toccare
îa spiaggia inglese, e di vedere le verdi campa-
gne , e le mille e miile navi, cfie coprono il
fiume reale fino al marmoreo ponte, saluta asfet-
tuosamente quella terra felice , amata dagli dei,
cfie ha prodotto l’uomo , a cui natura istessa,
ritrosa agli altri, e cortese a lui solo, insegnô
le immutabili leggi, ond’ella regge l'ampio uni-
verso.

Nella nona scritta ad Eustacsiio Zanotti dalle
vicinanze di Yerona in lode del poema del Fraca-
storo, lo invita ad andar seco a venerare il mo-
numento di quelsimmortal poeta; e dipinge l’ava-
rizia e sardire d’Europa, csie sia solcati ignoti
mari in cerca d’ un nuovo mondo , donde sia ri-
portata l’orribile malattia, cli’è sargomento di
 
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