LXV
àine , e la propcrzione di esse parti fra loro ,
rnaestro delle teorie della luce lia ridotti a chia-
ro metodo alcuni brevi e faciii principj atti a de-
terminare la forza del lume, e delle ombre, e
i temperamenti del colorito ; critico giudizioso ci
îia dettate le leggi del costume relativo ai tem-
pi ed alie nazioni, perchè sia repressa la libertèi
ripugnante della fantasia, e rimossi della pittura
i contrasti dell’ abito , e delle usanze antiche e
moderne ; inventore fecondo ci ha dischiusi tutti
i fonti, donde derivar si possono argomenti di di-
letto e di maraviglia, e, oonducendo il pittore ai
principj della mitologia , ha spiegata la facilità ,
çhe avevano gli artehci antichi di lusingare i sen-
si colla rappresentanza delie leggiadre passioni, e
de’finti travagli de’loro dei, tanti e si varj d’as-
petto e di ministero, e tutti amici del piacere ,
e vestiti d’ umane voglie : i quali dei non sono
stati rneno propizj ai moderni artefici, che si so-
Ro rivolti alle sensibiii immagini deila favola , ora
dipingendo le selve di Diana , e i furtivi amori
diEndimione, e le catene d’Andromeda, e i de-
strieri spmnanti dell’Aurora; oi’a disegnando le
cieche grotte di Dite , la palude , la Sibilla, e il
minaccioso nocchiero, che col remo alzato allon-
tana dalla riva gi’ insepolti, che stendono a lui
le mani supplichevoli ; il qual vivo, ed animato
disegno di M. de la Fage , bastevole a decorare
qual si voglia raccolta, è posseduto dal conte Àl-
garotti, ed è stato inoiso in rame da Carlo Bian-
. To; Is e coni,
àine , e la propcrzione di esse parti fra loro ,
rnaestro delle teorie della luce lia ridotti a chia-
ro metodo alcuni brevi e faciii principj atti a de-
terminare la forza del lume, e delle ombre, e
i temperamenti del colorito ; critico giudizioso ci
îia dettate le leggi del costume relativo ai tem-
pi ed alie nazioni, perchè sia repressa la libertèi
ripugnante della fantasia, e rimossi della pittura
i contrasti dell’ abito , e delle usanze antiche e
moderne ; inventore fecondo ci ha dischiusi tutti
i fonti, donde derivar si possono argomenti di di-
letto e di maraviglia, e, oonducendo il pittore ai
principj della mitologia , ha spiegata la facilità ,
çhe avevano gli artehci antichi di lusingare i sen-
si colla rappresentanza delie leggiadre passioni, e
de’finti travagli de’loro dei, tanti e si varj d’as-
petto e di ministero, e tutti amici del piacere ,
e vestiti d’ umane voglie : i quali dei non sono
stati rneno propizj ai moderni artefici, che si so-
Ro rivolti alle sensibiii immagini deila favola , ora
dipingendo le selve di Diana , e i furtivi amori
diEndimione, e le catene d’Andromeda, e i de-
strieri spmnanti dell’Aurora; oi’a disegnando le
cieche grotte di Dite , la palude , la Sibilla, e il
minaccioso nocchiero, che col remo alzato allon-
tana dalla riva gi’ insepolti, che stendono a lui
le mani supplichevoli ; il qual vivo, ed animato
disegno di M. de la Fage , bastevole a decorare
qual si voglia raccolta, è posseduto dal conte Àl-
garotti, ed è stato inoiso in rame da Carlo Bian-
. To; Is e coni,