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Michelessi, Domenico; Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 1) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-1]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28020#0117
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LXXY

cliio : colîa quale facoltà di msmorîa eî sî appli-
cô all’indesessa lettura de’libri antichi e moder-
ni , ne’ quali imparô l’istoria de’ pensieri degli
uomini, non come quegli eruditi, che senza pen-
sare più oltre apprendono quello , che gli altri
pensarono, ma come filososo, che ha poi util-
mente promosse îe scoperte , e le conseguenze
delle opinioni , che gli altri avevano semplice-
mente accennate. Per base di questi studj impa-
ro persettamente le lingue de’dotti, la greca la
latina l’italiana la francese e l’inglese, nelle qua-
li due ultime pervenne anche a scrivere elegan-
temente, come si vede , quanto alla francese,
dalF Isigenia , e sopra tutto dalla nobilissixna de-
dicatoria dei libro àe’Dialoghi a Federico il Gran-
de, scritta co’più sublimi sentixnenti, e co’più
bei colori di quella lingua; e quanto all’inglese,
molte lettere rimaste fra le sue carte fanno fede,
ch’ egli scriveva bene anche in quell’idioma . Col
presidio di queste lingue tutte a lui familiari si
diede il conte Algarotti all’ acquisto di quel suo
ricco tesoro di cognizione universale nell’ istoria
delle nazioni delle scienze e cle’ libri, e nella cri-
tica , e nelle lettere , e nella mitologia , e in ogni
genere di letteratura, fissando con rara virtù il
poetico ingegno nelle tediose ricerche delle cose
erudite, senza che il suo spirito divenisse pei’ciô
pesante , come spesso accade in tali studj, e in-
sensibile alle. grazie dell’ immaginazioixe e dello
stiie , che rendevano la sua erudizione vaga ed

amabilç
 
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