Tornar faraî ; qual di Pericle ai giornî
Di nuovi Jîor si rivestio la terra,
0 quale allor che d’Arno in su le rive
Dal goto caos il greco lume emerse.
L’ urbana venustà , gli attici modi,
1 bei parlar son teco, e l’arti belle ;
E in Berlino risorge Atene , e Roma .
Là un Sostrato novel, la sesta in mano,
Un marmoreo teatro ordina e pone.
Quivi col bronzo imita i capei molli
TJn novello Lisippo ; (1.) e un altro Apelle
Agli occhi parla , e V anima dipinge .
In suir ale dei versi un altro Flacco
Ne reca in mezzo ai festeggianti amori
Nuove Lalagi in Pindo ; un altro Maro
Surge a cantar nuov’ arme , e nuovo Eroe j
E dall’ aura febea commosso e acceso
Col metro, e con lo stil folgora e tuona.
Mira oggimai, che al secolo felice
Tutto s’allegra il ciel : (2) teco, Signore,
L’ umanità' delle virtù reina
Veggio assisa sul trono , e veggo il tempo
Segnare i di con le bell’opre tue.
Di nuovi Jîor si rivestio la terra,
0 quale allor che d’Arno in su le rive
Dal goto caos il greco lume emerse.
L’ urbana venustà , gli attici modi,
1 bei parlar son teco, e l’arti belle ;
E in Berlino risorge Atene , e Roma .
Là un Sostrato novel, la sesta in mano,
Un marmoreo teatro ordina e pone.
Quivi col bronzo imita i capei molli
TJn novello Lisippo ; (1.) e un altro Apelle
Agli occhi parla , e V anima dipinge .
In suir ale dei versi un altro Flacco
Ne reca in mezzo ai festeggianti amori
Nuove Lalagi in Pindo ; un altro Maro
Surge a cantar nuov’ arme , e nuovo Eroe j
E dall’ aura febea commosso e acceso
Col metro, e con lo stil folgora e tuona.
Mira oggimai, che al secolo felice
Tutto s’allegra il ciel : (2) teco, Signore,
L’ umanità' delle virtù reina
Veggio assisa sul trono , e veggo il tempo
Segnare i di con le bell’opre tue.