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Michelessi, Domenico; Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 1) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-1]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28020#0198
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E a queïla degll dei vedrà simile ,

Ed alla tua, Signor, vecchiezza verde (12).'
Di qni non lunge infra due colli aprici
Siede d’antichi cerri ombrosa valle ,

Dov’ io girmi avvolgendo ho per costume
Tutto s’olo ; se non che meco viene
Or di Cambrige il saggio , or quel d’ Atene
E più spesso colui dalla gran tuba ,

Ond’ è chi crede ancor , che invidia porti
ÀI vinto Enea il vincitore Achille .

Ma di Plato , di Maro , e del Neutono
Nella mente mi tace ogni aureo detto ,
Qualora avvien, che bruna forosetta
M’apparisca tra i rami, e ne’sentieri
Dubbj del bosco , ove di rado suole
Esser paura alle fanciulle il Fauno .

Tosto ver lei cupidamente io muovo,

Ella fugge, e pur guata ; in-fine il bosco
Dove selvaggio è più parmi più bello .

Forse , Signore , ai più severi ingegni
Non si disdice lo scherzar talora :

Col fanciulletto Amor scherzan gli dei :

E te medesmo già sotto all’antico
Arbore assiso, ove di Brenta il tuo
Fiesso si specchia entro alle limpid’ acque ,
Noi îi udimmo cantar , che di tua vita
Tutta Fistoria tua Lilla sol era (i3)»
 
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