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Michelessi, Domenico; Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 1) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-1]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28020#0204
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’i 8

D’un guardo pur quei nubilosi stagni,

Ove ronzan gl’ insetti di Parnaso ,

E in seno a eternità credon sull’ala
D’ un madrigal poggiare , o d’un sonetto «.
ÏNion quegli in cui tepor d’estranio fuoco
11 petto scalda , e si ne agghiaccia altrui j
Ma quegli bene, alla cui mente spira
Degli erranti fantasmi ordinatrice
Aura divina , e ch’or nel molle Sciro,

Or d’Àsfrica sul lido , ora. mi potie
Sull’aureo Campidoglio , ed or di speme,

Or di vani terrori il petto m’empie
Degli afsetti signor , quegli è poeta :

Di Flacco in sulla lira Apollo il canta (29),
E adombra Metastasio ai di venturi,

Yerace nume. A piena man spargete
Sovra lui hori, e del vivace alloro
« Onorate l’altissimo poeta .

A F I L L I D E.

VII.

OMai di fresca neve imbianca iï monte,
E il freddo mattutin già morde il cedro (3o) ;
Sue spoglie a terra omai l’albero vede,

E nudo il piano la ridente scena
 
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