AL SIGNOR
76
EU STACHIO MANFREDI.
XX.
o de la lieta ed onorata parte,
Che il mar d’intorno cinge, e serra l’alpe
Onor primo e decoro, Enstachio illustre,
Che l’aerie magioni, ed il rotondo
Polo scorrendo col pensie*r veloce ,
L’immensa terra del tuo nome empiesti :
Ed or l’augusta Roina, e ’l Campidoglio
Ti miraintento a la salute altrui,
Nè i doici studj tuoi, nè 1 molle sonno ,
JSTè la patria curar, purchè l’antica
Un tempo reggia degli esarchi sgombra
Sia dal timor, che da le rive altere
De’suoi fiumi orgogliosi minacciando
Spaventevole in vista le sovrasta :
Io pur talora da spinosi e foschi
Fisici labirinti, ove natura
Cinta di sacra nebbia intorno gode
Starsi sola e pensosa, a i colti e ameni
Orti di Pindo trapassando, dove
Di mille fiori inghirlandata ride
La terra industre , e zefiro soave
De’ lascivi arboscei dolce sospira
76
EU STACHIO MANFREDI.
XX.
o de la lieta ed onorata parte,
Che il mar d’intorno cinge, e serra l’alpe
Onor primo e decoro, Enstachio illustre,
Che l’aerie magioni, ed il rotondo
Polo scorrendo col pensie*r veloce ,
L’immensa terra del tuo nome empiesti :
Ed or l’augusta Roina, e ’l Campidoglio
Ti miraintento a la salute altrui,
Nè i doici studj tuoi, nè 1 molle sonno ,
JSTè la patria curar, purchè l’antica
Un tempo reggia degli esarchi sgombra
Sia dal timor, che da le rive altere
De’suoi fiumi orgogliosi minacciando
Spaventevole in vista le sovrasta :
Io pur talora da spinosi e foschi
Fisici labirinti, ove natura
Cinta di sacra nebbia intorno gode
Starsi sola e pensosa, a i colti e ameni
Orti di Pindo trapassando, dove
Di mille fiori inghirlandata ride
La terra industre , e zefiro soave
De’ lascivi arboscei dolce sospira