8o
E la terra gemea sotto il ferrato
Piè de’cayalli, e il calpestar de’fanti,
Che inondavan le valli e le campagne.
Miseri ! che volgea ben altro in mente
Giove, e perir dovean ben presto sotto
La furia orrenda del possente Ettorre ,
Qual ne’ campi di Misia aurata messe
Del curvo mietitor sotto a la falce.
A pochi sempre mai, che il ciel cortese
Di tal grazia degnô, fu dato il puro
Ltune gustar, che da te piove , o santa >
Degl’ immortali iddii dono j Sofia .
Se tu non vai su per le scene altera
De’ dorici strumenti intorno cinta ,
E nel curvo teatro a te non leva
Alto grido di plauso il popol folto ;
Ma tu d’ aureo saper la mente n’ orni ,
E tu ne guidi là dov’altri invano
Di poggiar senza te cieco desia :
E tu ne allevj e ne sopisci i mali >
Ond’ è la vita umana oppressa . e grave ,
Piugiada dolce e nettar dolce e puro,
Per bearne dal ciel piovuto in terra.
Non la tetra discordia, o ’l cupo orgoglio,
Non la rabbia di noto, e non Patroce
Cieco bollor del procelloso mare,
Non fame ingorda e scellerata d’oro
E la terra gemea sotto il ferrato
Piè de’cayalli, e il calpestar de’fanti,
Che inondavan le valli e le campagne.
Miseri ! che volgea ben altro in mente
Giove, e perir dovean ben presto sotto
La furia orrenda del possente Ettorre ,
Qual ne’ campi di Misia aurata messe
Del curvo mietitor sotto a la falce.
A pochi sempre mai, che il ciel cortese
Di tal grazia degnô, fu dato il puro
Ltune gustar, che da te piove , o santa >
Degl’ immortali iddii dono j Sofia .
Se tu non vai su per le scene altera
De’ dorici strumenti intorno cinta ,
E nel curvo teatro a te non leva
Alto grido di plauso il popol folto ;
Ma tu d’ aureo saper la mente n’ orni ,
E tu ne guidi là dov’altri invano
Di poggiar senza te cieco desia :
E tu ne allevj e ne sopisci i mali >
Ond’ è la vita umana oppressa . e grave ,
Piugiada dolce e nettar dolce e puro,
Per bearne dal ciel piovuto in terra.
Non la tetra discordia, o ’l cupo orgoglio,
Non la rabbia di noto, e non Patroce
Cieco bollor del procelloso mare,
Non fame ingorda e scellerata d’oro