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Michelessi, Domenico; Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 1) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-1]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28020#0271
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Che per l’aria suonaya il ciel fendendo ;

E poi Ronsardo emulator de’Greci
Ora a l’estate bionda, ora a Lieo ,

Or di Leda a i gemelli, ardita coppia,
L’uno a’cesti impiombati, al corso l’aitro
Folgore i piedi a divorar l’arena ;

Tal io di questi da le piume d'oro,

Cui dier le muse il latte , Orito ü giorno >
Orito caro a Febo, a Palla caro ,

Da la cui lingua più che mel soave
Scorre la voce , a te fo dono , o primo
Qnor di Pindo , onor d’Italia e lume :

E all’alta Roma da la dotta ed ampia
Padoa li manclo da le belle porte,

Cui la placida Brenta intorno lava
Le mura antiche , e poi s’afsretta al mare
Tra verdi riye erbose, e molli tëmpe ,
Congiunger l’oncla di color celeste .

Tu gli accogli, e tu loro animo aggiungi,

E l’aureo libro tuo dà lor per guida,

Che già si vola in ogni parte, dove
II lauro è in pregio , e la febéa testuclo :
Che non cl’ Italia entro i confini angusti
Esser denno rinchiusi, e sol vagare
Or per la lazia terra, or per la tosca ;

Ma i rnonti ombrosi e il mar sonante e i lunghi
Tratti de l’aria, e stranj climi e terre
 
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