Oimè ! che il fatal tempo è gîùnto omài,
Tempo > che ancor lontan pur m’affliggea^
In cui lasciar conyienmi la mia Dea >
Che io sempre con tal brama cercai.
Or ecco il frutto d’ infiniti lai,
Che si dolce raccorre un di credea
Del mio amor ; lasso ! ancor io non sapea
Nulla esser certo a l’uom > che tragger guai
Dunque non fie maipiù , ch’io miri il yolto
II qual, s’ alcuna cosa graye m’ era >
Mirando lui ? potea solo alleyiarmi ?
E il mattino verrà, verrà la sera j
Ella non verrà più a consolarmi ?
O mio stato felice in qual se’ yolto l
Tempo > che ancor lontan pur m’affliggea^
In cui lasciar conyienmi la mia Dea >
Che io sempre con tal brama cercai.
Or ecco il frutto d’ infiniti lai,
Che si dolce raccorre un di credea
Del mio amor ; lasso ! ancor io non sapea
Nulla esser certo a l’uom > che tragger guai
Dunque non fie maipiù , ch’io miri il yolto
II qual, s’ alcuna cosa graye m’ era >
Mirando lui ? potea solo alleyiarmi ?
E il mattino verrà, verrà la sera j
Ella non verrà più a consolarmi ?
O mio stato felice in qual se’ yolto l