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XVI.
Xiidia, poichè mi trassi a la cittatë
II più di me presso di te lasciando >
E sì 1 tuo , non già 1 mio , volere oprando ,
Abbandonai le luci alme e beate ;
Che fan teco le rime auree pregiate
Del mio gran Bembo? o pur l’hai poste in bando’
O se’volta a Virgilio? Or dimmi, tpiando
Di Sorana avran te le piagge amate?
Felici piagge a voi 1 cielo consente
Quel, ch’ora a me contende: voi tra poco
Forse vedrete (ed io quando?) il mio bene »
Ma spero ancora, ed io ’I priego sovente .
Che me pur guidi al desiato loco
Amor, che lunga absenzia non sostiene.
XVI.
Xiidia, poichè mi trassi a la cittatë
II più di me presso di te lasciando >
E sì 1 tuo , non già 1 mio , volere oprando ,
Abbandonai le luci alme e beate ;
Che fan teco le rime auree pregiate
Del mio gran Bembo? o pur l’hai poste in bando’
O se’volta a Virgilio? Or dimmi, tpiando
Di Sorana avran te le piagge amate?
Felici piagge a voi 1 cielo consente
Quel, ch’ora a me contende: voi tra poco
Forse vedrete (ed io quando?) il mio bene »
Ma spero ancora, ed io ’I priego sovente .
Che me pur guidi al desiato loco
Amor, che lunga absenzia non sostiene.