XVIII
JDimque la pura mia si lunga fede y
Lo stil, che Iia preso voi sola per segno y
Ch’ onor vi dà tra ogni più destro ingegno,
Çuanto già il cigno d’Arno a Laura diede
JNFon che impetri da voi talor mercede,
Vostr’ira doppia ognora , e vostro sdegno?
Ah ! che omai questa vita io prendo a sdegno,
S’altro piacer da lei non mi procede .
Chi detto avria, che di si dolce seme
Si amaro frutto un di mieter devea,
Assenzio e hel, che l’alma rode ognora ?
Poi costei, perch’io pianga o perch’io mora 7
JVulla del languir mio cura la preme ;
Come non fosse di mia morte rea.
JDimque la pura mia si lunga fede y
Lo stil, che Iia preso voi sola per segno y
Ch’ onor vi dà tra ogni più destro ingegno,
Çuanto già il cigno d’Arno a Laura diede
JNFon che impetri da voi talor mercede,
Vostr’ira doppia ognora , e vostro sdegno?
Ah ! che omai questa vita io prendo a sdegno,
S’altro piacer da lei non mi procede .
Chi detto avria, che di si dolce seme
Si amaro frutto un di mieter devea,
Assenzio e hel, che l’alma rode ognora ?
Poi costei, perch’io pianga o perch’io mora 7
JVulla del languir mio cura la preme ;
Come non fosse di mia morte rea.