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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 2) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-2]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28021#0030
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Dialogo

prime senza avere debitamente considera-
ti gli efsetti; sillogizzò sopra le cose natu-
rali, che avrebbe dovuto innanzi osservare;
e usò ne’ suoi scritti un certo suo linguag-
gio , o gergo. particoîare. II caso è , che gli
Aristotelici stavano quasi sempre in su’ ge-
nerali, senza mai venire al fatto in che che
sia. Non d’altro si udivano risonare le scuo-
le , che di qualità occulte, di forme sostan-
iziali, di entità, di modalità, e di simili al-
tri noini senza soggetto , co’quali intendeva-
no render ragione di ogni cosa, che avveni-
va neirilniverso, e di ogni efsetto di Natu-
ra . Tale è la scienza, che tenne sra noi per
più secoli ; piena di frivolità, e di quistioni
senza fme , o sopra l’interpretazione di un
testo , onde conseguire qual fosse la mente
del Maestro ; o sopra soggetti di niuna im-
portanza, ne’ quali non sapevasi talyolta qual
fosse la mente , e l’intendimento di quei
medesimi, che gli disputavano . A1 vedere
que’ dottori contendere insieme , e riscal-
darsi, come assai spesso avveriiva, pareva,
che combattessero daddovero ; ma vecchj
fanciulli non facevano in sostanza che alle
bolle di vento,

Serisse
 
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